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Nella notte tra il
18 e il
19 settembre 1985 Italo Calvino moriva in seguito a un ictus che lo aveva colpito qualche giorno prima. Approfittiamo di questo anniversario per ricordarlo e celebrarne la figura e l'opera grazie ai
contenuti audiovisivi conservati nell'archivio delle
Teche Rai.
I
video dello
speciale dedicato al grande scrittore ligure ce lo mostrano in varie età della sua vita e in vari momenti della sua parabola umana e intellettuale. Il giovane scrittore che vediamo nelle prime interviste in bianco nero si trasforma col tempo nell'autore affermato e infine carismatico e celebrato in tutto il mondo.
Nelle sue apparizioni televisive Calvino parla dei suoi libri ("se una notte d'inverno un viaggiatore", "Palomar") dei suoi riferimenti letterari e intellettuali (Galileo, Vittorini, Stendhal, le narrazioni primitive) del suo disinteresse per la psicologia dei personaggi, della sua vocazione e del suo lavoro di scrittore, spingendosi anche in fantasiose divagazioni sul futuro delle relazioni tra vecchi e giovani.
Chi lo conosce soltanto attraverso le sue pagine e la sua prosa agile e brillante, rimarrà stupito a volte di fronte alle lunghe pause di riflessione e alle esitazioni del suo discorrere davanti alla telecamera in modo sempre originale ma pensieroso. In realtà i due Italo Calvino, quello scritto e quello parlato, sono due facce della stessa medaglia e ci fanno comprendere meglio quale complessità e quanto lavoro si celassero dietro il suo stile letterario asciutto, aereo e fiabesco, spesso umoristico. Attraverso queste interviste conosceremo insomma l'uomo rigoroso e incerto, che rese possibile l'esistenza di quell'altro, di quello che Cesare Pavese definì "lo scoiattolo della penna".
Vai allo speciale video dedicato a Italo Calvino>>VITA E OPERE DI ITALO CALVINO(Santiago de Las Vegas, Cuba, 1923 - Siena, 1985)
Calvino è stato uno dei giganti della letteratura italiana del dopoguerra. Partecipò alla resistenza in Liguria – la sua terra, anche se nacque a Cuba nel 1923 – e da quell’esperienza trae ispirazione il suo primo romanzo
Il sentiero dei nidi di ragno (1947): inizialmente scartato dalla Mondadori, fu pubblicato su iniziativa di
Pavese da
Einaudi – casa editrice per cui Calvino lavorò a lungo come consulente. E’ un’opera nello spirito neorealista di quegli anni, debitrice oltre che di Pavese anche di
Vittorini. Eppure già è chiara l’originalità dell’autore, il suo talento, la fantasia.
Un’originalità che andrà sviluppandosi nel decennio seguente in cui vide la luce la trilogia dei
Nostri antenati (
Il visconte dimezzato, Il barone rampante, Il cavaliere inesistente) che lo consacra definitivamente. Da allora in poi il suo percorso si caratterizza sempre più per la sperimentazione, lo studio delle
fiabe e dei racconti popolari, la passione per la
scienza, scelta anche come tema di opere letterarie (
Le Cosmicomiche). Negli anni 60 e 70 è uno degli intellettuali italiani più aperti alle novità che vengono dall’estero. E all’estero è tutt’ora letto e tenuto in grande considerazione.
Nel 1979 un’opera fortemente sperimentale come
Se una notte d’inverno un viaggiatore riscontra un vasto successo presso il pubblico. La sua ultima prova narrativa è
Palomar (1983) – selezione di prose scritte negli ultimi anni per Corriere della Sera e Repubblica. E’ forse il suo libro più autobiografico. La morte lo colse mentre preparava un ciclo di lezioni da tenere all’università americana di Harvard. Per fortuna sono rimasti i testi preparatori per quelle lezioni, pubblicati postumi. Sono le imperdibili
Lezioni americane.
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