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L'assoluzione e le responsabilità di Penati

buongiorno, vorrei rispondere all'intervento dell'ascoltatore delle 8.18, che ha difeso con tanta foga il sig. Penati, sostenendo che chi sbaglia condannando mediaticamente una persona poi non ne paga le conseguenze. 
Il signore, di cui non ho annotato il nome perché ero in macchina, ha perfino detto che secondo lui spesso i politici sono migliori di come li si immagina.
Beato lui, spero che continui ad avere la sua fiducia nel suo partito, qualunque esso sia!
Io credo che quando una persona accetta di diventare un personaggio pubblico sappia che rinunziare alla propria privacy ed esporsi alle critiche fa parte del gioco. Vale per il sig. Renzi, per il sig. Del Piero, per la sig.ra Shakira ed anche per il sig. Penati. Un personaggio pubblico quindi dovrebbe esserne cosciente ed adottare uno stile di vita coerente al proprio ruolo, per i politici, che devono amministrare beni ed interessi altrui, il comportamento dovrebbe essere non solo corretto "non sono stato condannato" ma di più "non c'è motivo di dubitare di me".
In secondo luogo, abbiamo voluto che in nome della trasparenza non ci fossero indagini segrete? Bene, iscrivere nel "registro degli indagati" una persona su cui ci sono sospetti è un atto dovuto, ed il registro è pubblico. Se un magistrato riceve una notizia di reato, "deve" farlo. E se un giornalista vede la notizia e la pubblica, ha fatto il suo lavoro.
Così come per le colpe dei politici, spesso gravissime, si invoca poi la "punizione politica" e non il carcere, altrettanto per il giornalista che pubblica bufale immagino ci siano conseguenze nella sua redazione, cose che spesso noi lettori / ascoltatori neanche apprendiamo, ma sono sicura succedano.
Questo, come giornalista, penso che Lei avrebbe dovuto dire.
La ringrazio del Suo tempo.
Sabrina Sampaolesi
Casalecchio di Reno, BO
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