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Fanciulle e matriarche

I personaggi femminili del film

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La partecipazione di Cate Blanchett è legata in parte ad un umile francobollo. All'inizio del 2009, Crowe ha partecipato insieme alla Blanchett ad una cerimonia tenutasi a Sydney in occasione di una serie di francobolli emessi in Australia con i loro volti. Mentre si trovavano insieme sul palco, guardando la Blanchett, Crowe si è reso conto che doveva essere lei la sua Marion.
Racconta l'attore: “Il suo modo di comportarsi, tutto di lei…volevo prendermi a calci. Perché non ci avevo pensato prima? Cate è un'attrice straordinaria. Possiede determinazione e carisma. E' una dura, è forte e risoluta. Ogni decisione che prende è ad onor del vero. Possiede il controllo totale delle sue emozioni, tanto che ogni suo piccolo gesto si trasforma in una affermazione gigantesca”.
La sera della cerimonia, Crowe ha chiesto alla gente in sala se fosse stato il caso che lui e la Blanchett facessero un film insieme. “Un migliaio di persone hanno accolto l'idea con grande entusiasmo”, racconta. “A Cate brillavano gli occhi, e quindi ho capito che l'idea le andava a genio”.
Scott è stato subito d'accordo sul fatto che la Blanchett sarebbe stata la Marion ideale per il film. “Cate Blanchett gioca un ruolo molto importante nell'intera vicenda e nel suo contesto storico”, spiega il regista". Potremmo definirlo, per così dire, un perfetto matrimonio fra due personaggi”.

La Blanchett spiega la sua decisione di prendere parte al progetto. “Visto che Russell e Ridley hanno realizzato insieme così tanti film che vanno dritti al sodo della storia, trovavo la cosa molto emozionante”, racconta l'attrice. Inoltre, l'attrice vincitrice dell'Oscar era attratta dal fascino immortale della storia. “La forza della foresta è alla base del mito di Robin Hood. Siamo così stanchi del potere dello Stato e del potere della Chiesa. Come antidoto, il fatto che sia la natura a dettare legge è un'idea molto stimolante.”
La Blanchett che viene da studi classici non ha avuto problemi con il nuovo racconto di una vecchia storia e ha visto subito di buon occhio le novità. “Si tratta di una storia che viene costantemente reinventata”, spiega. “Non esiste una unica verità sul mito di Robin Hood. Persino in Shakespeare, quando la cita in Come vi piace—‘come il vecchio Robin Hood d'Inghilterra’. E' un mito, e in ogni epoca la storia viene raccontata nel tentativo di trovare nel mito qualcosa che rifletta una parte della società di quel periodo. Si basa su alcuni archetipi particolari, come la banda dei Merry Men. E' una costruzione narrativa senza tempo, e ogni epoca imprime il suo marchio di fabbrica su una storia archetipa come questa”.

Con la Blanchett nel progetto, i realizzatori hanno sviluppato la relazione tipo “Petruccio e Caterina” che si sviluppa al ritorno di Robin in Inghilterra quando arriva alla casa di Marion a Peper Harow a Nottingham. Secondo Crowe, c'è stata una decisione unanime sul fatto che Robin e Marion dovessero essere “unici”. Spiega l'attore: “La relazione con Marion presenta una serie di elementi shakespeariani. Ricorda molto La bisbetica domata. All'inizio Robin e Marion non vanno per nulla d'accordo, ma nel profondo esiste dell'attrazione tra i due. Sono creature simili che per tutta la vita hanno cercato segni della gentilezza innata in altre persone”.
Mentre la sceneggiatura prendeva forma e diveniva via via smpre più complessa, lo stesso accadeva al ruolo di Marion. In netto contrasto con una serie di "Marion" che l'avevano preceduta, in questa versione di Robin Hood lei non è una fanciulla debole e rassegnata in attesa che arrivi un uomo a decidere il suo destino.

Helgeland spiega come si è sviluppata la figura di Marion: “Esisteva una legge secondo la quale se il marito di una nobildonna moriva e lei non aveva un figlio maschio, i suoi possedimenti sarebbero tornati alla Corona. Se Marion non avesse generato un erede o trovato un marito, avrebbe perso la terra. Pertanto la relazione tra Robin e Marion, invece di cominciare con un colpo di fulmine, come nelle tante storie di Robin Hood precedenti, inizialmente è più legata a delle ragioni economiche e pratiche. Nel corso del tempo poi, si affezionano e tra loro nasce l'amore”. “Ridley ha creato e organizzato un mondo in cui tutti gli uomini sono partiti per la guerra di Re Riccardo, e dove Marion è, di conseguenza, divenuta la padrona della tenuta”, aggiunge la Blanchett. “E' a capo di un villaggio dove non ci sono più uomini, e quindi lei si assume questo ruolo maschile—un po' come è accaduto durante la Seconda Guerra Mondiale—quando le donne hanno dovuto prendere il posto degli uomini nelle industrie e svolgere compiti che altrimenti non sarebbero toccati loro”.

Nel ruolo di Eleonora d’Aquitania, vedova di Enrico II, e anziana madre di Riccardo e Giovanni ed una delle donne più dure intervenute in aiuto dei governanti del mondo occidentale, è Dame Eileen Atkins. Da "Gosford Park" a "Ritorno a Cold Mountain", la pluripremiata attrice ha spesso commosso il pubblico con le sue potenti performance.
La Atkins spiega alcune cose del suo personaggio: “E' triste che Eleonora non ami affatto Giovanni. Non ci sono dubbi che questi abbia ragione quando la rimprovera dicendole: ‘Ti è sempre importato solo di mio fratello’. Nonostante ciò, il trono è il trono, e lui è deciso a prenderselo. Si preoccupa con grande veemenza di governare e di tenersi la terra in loro possesso. Ha combattuto così duramente per far si che al regno di Inghilterra venisse annessa una parte della Francia e adesso non vuole perderla. In una visione globale, che lei ritiene quando considera di annettersi altre terre, non si preoccupa abbastanza di come facciano nel frattempo i contadini a tirare avanti. Ma è anche molto saggia, ed è sicuramente una grande manipolatrice”.

Uno dei burattini che tiene per i fili è Isabella di Angoulême, interpretata dalla giovane attrice francese LÉA SEYDOUX di Inglourious Basterds. Isabella, che Eleonora inizialmente disprezza, ci viene presentata come l'amante non-così-segreta del Principe Giovanni. Isabella alla fine sposa il futuro re d'Inghilterra e capisce subito che l'unico modo di assicurarsi la permanenza al trono è di fare da portavoce a sua suocera…mentre Eleonora elabora segretamente le strategie per Giovanni.

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