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Daniel Harding a Berlino

in onda martedì 3 novembre alle ore 17,00

Daniel Harding a Berlino Con due guide come Simon Rattle e Claudio Abbado non si può immaginare altro che una brillante carriera; in effetti, il giovane Daniel Harding, assistente del primo alla City of Birmingham Symphony Orchestra (dove debuttò nel 1994) e del secondo con i Berliner Philharmoniker (debutto 1996), è stato piuttosto fortunato.

La passione per la direzione inizia presto, a 11 anni Daniel sale su una cassetta di frutta e gioca a dirigere una squinternata orchestra di bambini; poi comincia a crederci, e a 15 affronta (sempre dall'alto della cassetta) il Pierrot Lunaire di Schoenberg, lo registra e lo spedisce a Rattle per avere dei consigli... La sua esperienza insegna che l'importante è saper credere fino in fondo alle proprie convinzioni e non aver paura di volare alto.

Anche in materia di volo Harding è piuttosto competente; è infatti un pilota provetto, ("Appena posso vado a pilotare per un paio d'ore... Volare è la cosa più bella che si possa fare") ma ama anche la scherma e la cucina e ascolta volentieri la musica non classica ("La musica pop è grande: infonde energia e dà piacere").

Nato ad Oxford, Harding ha tuttora il viso di un ragazzo; invece leggi che è stato direttore ospite dal 1998 e poi nel 2003 primo direttore della Mahler Chamber Orchestra; ancora, ha diretto, come ospite o stabilmente, orchestre di ogni parte d'Europa, dalla Germania (Deutsche Kammerphilharmonie di Brema), all'Inghilterra (London Symphony Orchestra), alla Norvegia (Trondheim Symphony) alla Svezia (Norrköping Symphony e Swedish Radio Symphony Orchestra).

Sul versante operistico Harding ha realizzato in rappresentazioni dal vivo e in disco diverse produzioni mozartiane ("Così fan tutte", "Don Giovanni", "Die Entführung aus dem Serail", "Don Giovanni", "Die Zauberflöte") ma anche opere di Verdi ("La Traviata"), Ciajkovskij ("Eugene Onegin"), Janacek ("Jenufa"), Berg ("Wozzeck") e Britten ("The Turn of the Screw"); molte di queste opere vedono il direttore inglese alla testa della Mahler Chamber Orchestra, protagonista con lui della trasmissione di oggi.

La MCO, fondata a Berlino da Claudio Abbado e da un gruppo di musicisti della Gustav Mahler Youth Orchestra nel 1997, in pochi anni è divenuta una delle compagini più attive in tutto il mondo; attualmente è orchestra-in-residence ad Aix-en-Provence, Ferrara, Toblach, Landshut e, dal 2005, anche delle Mozartwochen di Salisburgo, ed è legata con contratti di lunga scadenza anche con il Festival Sintonie di Torino e il Festival di Lucerna.

A capo di quest'orchestra ascolteremo oggi due interpretazioni di Harding tratte da recenti incisioni: la prima è il concerto per violino e orchestra op. 64 di Felix Mendelssohn Bartholdy, incisa nel 2004 con il solista Renaud Capuçon; in questo lavoro discografico "Capuçon ha tecnica e temperamento per suonare questo concerto con l'anima e il cuore; Harding ha il controllo e l'autorità per accompagnarlo senza sovrastarlo; la Mahler Chamber Orchestra ha talento ed intonazione per fare in modo che ogni nota del suo accompagnamento sia importante" (*)

Sulla Quarta Sinfonia di Mahler, e sull'incisione di Harding con la MCO del 2004 è stato notato quanto raramente questa composizione venga affrontata da orchestre da camera; "per ascoltatori abituati al Mahler di Bernstein, Solti o Karajan, talvolta isterico ed istrionico, questa lettura può apparire contraddittoria. Sebbene possiamo sentire la mancanza del calore sensuale di una sezione di violini ampia e il conforto emozionale di una interpretazione su larga scala, la Quarta di Harding con l'MCO è chiara, sensibile, innocente e, alla fine, luminosa"(*).

Nel Finale la Sinfonia si illumina ulteriormente con l'intervento della voce di soprano, che è qui Dorothea Roschmann, trentenne cantante tedesca dal suono morbido e caldo.

(*) Le citazioni sono tratte dalle recensioni di James Leonard

Daniel Harding

Mahler Chamber Orchestra
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