Col titolo
"Caldara in Vienna", la Emi ha pubblicato nel 2010 un compact contenente arie d'opera del veneziano
Antonio Caldara, compositore la cui fama nei secoli è stata incredibilmente altalenante.
Astro nascente alla corte mantovana del Duca di Gonzaga, brillante maestro di cappella al seguito del Cardinal Ruspoli a Roma, artista nelle grazie dell'imperatore Carlo VI a Vienna, Caldara - dopo la sua scomparsa, avvenuta a Vienna nel 1736 - è caduto in un generale oblio. L'opera di quello che Charles Avison celebrava come il
"sublime Caldara" è stata finalmente riscoperta solo in tempi recenti.
La sublime voce del controtenore
Philippe Jaroussky riporta l'ascoltatore all'epoca in cui sulle scene dei teatri d'opera a trionfare erano i castrati. Jaroussky propone una selezione di arie tratte da lavori come "L'Olimpiade", "Demofonte" o "La clemenza di Tito", che ben testioniano come la celebrità raggiunta in vita da Caldara fosse più che meritata.