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Iugoslavia 27 giugno 1991

La guerra tornò in Europa

 

Il 25 giugno 1991 la più settentrionale delle repubbliche federative jugoslave, la Slovenia, dichiara la propria indipendenza.

Anche se la guerra di Slovenia dura soltanto pochi giorni, è la prima volta dalla fine della Seconda guerra mondiale che un conflitto si scatena in Europa con i combattimenti al valico confinario della Casa Rossa (a Gorizia) e a Fernetti (qualche chilometro fuori Trieste).

Sono passati venticinque anni dal’inizio della guerra nella ex Iugoslavia e i Balcani rappresentano tuttora il simbolo del più atroce conflitto europeo dalla Seconda Guerra Mondiale. I Balcani si trovano a pochi passi da Roma, Londra, Parigi e Berlino eppure Slovenia, Serbia, Croazia, Bosnia, Montenegro e Macedonia ancora vengono percepite come paesi stranieri agli occhi dell’Europa Occidentale. La regione a tutt’oggi evoca immagini di kalashnikov e mafiosi al posto di pace e prosperità.

L’Unione Europea rappresenta una destinazione comune e inevitabile per tutti i paesi balcanici. Un’europeizzazione dei Balcani alla quale si aspira mentre l’Europa si sta balcanizzando. E ora? Come vivono i cittadini dell’ex Iugoslavia oggi? Come percepiscono la guerra di venticinque anni fa? A cosa aspirano i più giovani? E la Yugonostalgia e Tito? Com’è percepita l’Unione Europea nel momento in cui vive la maggiore crisi dei migranti per l’Europa? E soprattutto: qual è un dialogo possibile nella regione?

Alcuni ospiti: Gigi Riva, giornalista dell’Espresso, Alessandro Marzo Magno, giornalista

Lunedì 27 giugno Radio Rai 3, dalle 11.00 alle 12.00
In conduzione: Marina Lalovic

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