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Isola

La storia dell'Honduras

E’ Cristoforo Colombo, nel 1502, al suo sbarco a Trujillo, a dare il nome Honduras al suo primo approdo nel paese. Il nome, in spagnolo, significa profondità, ad indicare le profonde acque al largo delle coste caraibiche.

Fino al 1643 si protraggono feroci resistenze da parte degli Indios, discendenti delle popolazioni maya, nei confronti degli invasori spagnoli. Quindi, per un secolo abbondante, le coste honduregne sono teatro dei saccheggi dei pirati olandesi. Nel frattempo, la scoperta di filoni d’oro e d’argento attira anche le mira inglesi.

Mentre la Spagna continua a concentrare le proprie energie all’interno del paese, gli Inglesi ottengono il dominio delle coste, insediando le popolazioni nere della Giamaica e delle Antille per la raccolta del prezioso mogano.

Il colonialismo europeo cessa nel XIX secolo, quando la Spagna concede l’indipendenza all’interno (1821) e l’Inghilterra scioglie il protettorato della fascia costiera (1859). Successivamente l’Honduras entra a far parte, per un breve periodo, del Messico Indipendente, per poi unirsi alla Federazione dell’America Centrale, fino all’indipendenza del 1938.

Nel XX secolo la situazione politico-economica del paese continua a rimanere incerta. Da una parte il dominio incontrollato delle risorse alimentari da parte delle grandi compagnie americane della frutta, dall’altra il conflitto della ‘guerra del calcio’ (1969) con El Salvador, durante il quale le truppe salvadoregne invadono il territorio honduregno e bombardano gli aeroporti del paese.

Negli anni ’80 l’Honduras si trova in mezzo ai rivolgimenti del Nicaragua, del Salvador e del Guatemala. Gli Stati Uniti intervengono per destabilizzare le mosse del Guatemala, insediando basi segrete militari proprio in Honduras.

Nel 1998 l’uragano Mitch si abbatte sulla Repubblica, distruggendo, oltre alla capitale Tegucigalpa, centinaia di città minori ed infrastrutture.

Nel 2002 Ricardo Maduro, leader del Partido Nacional, vince le elezioni con la promessa di mettere freno alla criminalità e alla corruzione. II nuovo presidente incrementa, fin da subito, gli organici della polizia e delle forze armate per contrastare le attività criminali (sequestro di persona e bande giovanili) che affliggono le città.

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