[an error occurred while processing this directive]
[an error occurred while processing this directive]

MAGGIO 2015

Carissima Gabriella Caramore,a proposito della LIBERTA’ di cui avete parlato con Paolo Ricca e dicevate che è difficile trovare una definizione. Bene è verissimo! A questo proposito propongo un ricordo, che credo ben definito ed impresso nella memoria.Io sono un pochino anziano e ricordo ancora la definizione che aveva scritto Augusto Guerriero (alias Ricciardetto sul settimanale EPOCA) , allora : LIBERTA’-CORAGGIO!!! Mi piace moltissimo per la estrema concisione e per tutte le implicazioni che si possono trovare a sostegno. Senza il secondo fattore, non può esistere il primo.Preciso che forse in questa definizione c’entrano i Greci antichi, Tucidide? Questo non lo ricordo più e credo sia poco rilevante.
Ringrazio moltissimo per la trasmissione sia della domenica che del sabato.E abbia anche tanta “PAZIENZA” con il mio scritto. Ricciardetto lo avrebbe distrutto nella sua rubrica su Epoca.
con riferimento al suo libro.
Con tanto affetto e stima.
Pier Giorgio Visintin
______________________________________________________________________________________________

E' tempo la natura ed è tempo la storia. Siamo noi il fiume che scorre. Anche il disordine è la via verso un nuovo ordine, mai definitivo, e la tempesta annuncia il sereno, a cui succederanno altre nuvole. Mentre ascolto Luigi Zanzi dialogare con Gabriella Caramore ripenso all'ultimo libro di Antonio Socci, "Non è Francesco-La Chiesa nella grande tempesta". La critica aspra al papa è condotta dall'autore in nome di una verità cattolica unica e definitiva, assoluta e universale. Da riproporre a incominciare dal Sinodo sulla famiglia. La Chiesa dovrebbe "esplicitare tutta la verità che già porta in seno" -le parole sono di don Luigi Giussani- "come è accaduto nell'Ottocento con il Sillabo."  Il Sillabo di Pio IX sarebbe dunque la roccia su cui poggiare. Ma anche la roccia è nel tempo, ci ricorda lo scienziato. E persino il cardinale Ratzinger, il modello di Socci, replicava a Lefebvre dicendogli :"Monsignore, oggi non siamo ai tempi del Sillabo".Ma un ambito almeno, simbolo dell'immobilità, anche da Luigi Zanzi è collocato fuori del tempo. Parlando del Petrarca e della salita al monte Ventoso, propone la sua interpretazione, "non come si insegna a scuola". E invece anche la scuola, a piccoli passi, storti magari, si muove. Ogni antologia mette a disposizione una "storia della critica", e mette a confronto, nei secoli, il successo e l'oblio del Petrarca con quelli di Dante. Certo, se rileggo oggi, a settant'anni, quelle arrampicate, i monti  Ventoso e del Purgatorio hanno un altro sapore, da quando le studiavo a scuola, ma anche da quando le raccontavo ai giovani fra i banchi. E' il tempo che passa, appunto. Questo vale anche per la Bibbia ( e per il Corano, immagino...): a che servirebbe altrimenti rileggerli ogni anno nei riti liturgici? Anche Stefano Levi della Torre, qualche tempo fa, a "Uomini e Profeti", ha però sbrigativamente liquidato il "come si insegna a scuola la Divina Commedia".

Silvano Bert

_________________________________________________________________________________________________________


Buongiorno sig.ra Caramore, Devo ringraziarla un'altra volta, la puntata su Prigogine mi ha fatto scoprire un altro pensatore straordinario. Complimenti davvero, ascoltare nel corso degli anni "Uomini e Profeti "mi ha veramente dato la possibilità di conoscere e poi di elaborare idee che mi hanno cambiato profondamente ( spero in meglio...). La abbraccio di cuore.
Paolo Guglielmetti 
________________________________________________________________________________________________________


Si deve essere ecumenici, irenici, dialoganti ma il cristianesimo e'diverso e "superiore" al buddismo, giussani parla di pretesa cristiana, ma niente violenza perché Cristo e' morto in croce da cui la pietà e la compassione nella bibbia e ' fortissima, il buddismo e' come una religione della natura psichicamente chiuso in se stesso senza nessuna verita' che non sia il guardarsi il proprio ombelico.
Sergio  
_________________________________________________________________________________________________________



Gentile Redazione,
Grazie per  la trasmissione di oggi . Lo  sguardo dalla città ha aperto una prospettiva interessante di rielaborazione al di là di sterili impostazioni dogmatiche.
Federica P. 


[an error occurred while processing this directive]