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Grandi direttori: Jeffrey Tate

in onda giovedì 19 maggio alle ore 12,00

Grandi direttori: Jeffrey Tate Un "pessimista positivo". Così si definisce Jeffrey Tate (Salisbury, 28 aprile 1943): "Fin da piccolo ho imparato a vedere il lato buio delle cose, quindi mi sorprende ogni volta che le cose vadano per il meglio. Ma nutro ancora una profonda paura di non esserci più".

Jeffrey Tate è nato affetto da spina bifida e cifosi. Solo grazie ad un'operazione ortopedica alla quale si è sottoposto a dodici anni si è salvato dalla carrozzina. Si è laureato in medicina a Cambridge, pur coltivando parallelamente la sua autentica passione, la direzione d'orchestra.

"Molto tempo fa decisi di fare il medico. La medicina per me è stato un modo per capire l'umanità. Si diventa medici per aiutare le persone. Io dirigo ottanta persone oggi in un'orchestra e la medicina mi ha aiutato a capire l'essere umano. Sono passati quarant'anni, ma quegli studi mi sono serviti".

Già a cinque anni ha iniziato a prendere lezioni di piano e a sette è entrato nel coro della cappella di San Thomas a Bourne. Con la sua voce bellissima da soprano è subito diventato la stella del coro.

La carriera di Tate è costellata da un successo dietro l'altro. Nel 1970 è entrato a far parte dello staff della Royal Opera House Covent Garden di Londra come répétiteur e assistente alla Direzione Musicale, collaborando con direttori d'orchestra del calibro di Solti, Colin Davis, Kempe, Carlos Kleiber e John Pritchard. Nel 1976 Pierre Boulez lo ha nominato suo assistente a Bayreuth, in occasione della celebrazione del centenario de L'anello del Nibelungo di Richard Wagner.

Il suo esordio risale al 1978 con Carmen all'Opera di Göteborg. Da quel momento Jeffrey Tate ha diretto regolarmente nei più importanti teatri d'opera e festival del mondo, apprezzato, in particolare, per le sue interpretazioni di Mozart, Wagner e Strauss.

Ha collaborato con le più importanti orchestre del mondo, tra le quali ricordiamo: London Symphony Orchestra, Berliner Philharmoniker, Boston Symphony Orchestra, Cleveland Orchestra, Los Angeles Philarmonic Orchestra, Maggio Musicale di Firenze, Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma, Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI (della quale è direttore onorario dal settembre 2002), Israel Philarmonic, Dresdner Philarmonie, Rundfunk-Sinfonieorchester Berlin, Orchestre de la Suisse Romande. Attualmente è direttore musicale del teatro San Carlo di Napoli.

Nel 2002 ha ricevuto il Premio "Franco Abbiati" della critica per il "Königskinder" di Engelbert Humperdinck allestito al Teatro di San Carlo di Napoli: "Per la rarità della proposta, la qualità del lavoro di Jeffrey Tate che ha conseguito dall'orchestra disciplina cameristica e slanci romantici...".

Nel programma dedicato al direttore d'orchestra inglese ascolteremo nell'esecuzione del complesso English Chamber Orchestra il Concerto in la minore per violino, orchestra e basso continuo BWV 1041 di Johann Sebastian Bach, con Frank Peter Zimmermann al violino e la Sinfonia n. 19 in mi bemolle maggiore K 132 di Wolfgang Amadeus Mozart.

Ascolteremo poi la lettura di Jeffrey Tate e dell'Orchestra Filarmonica e voci femminili del coro "Toonkust" di Rotterdam di brani scelti dalle musiche di scena op. 61 per la commedia Sogno di una mezza estate di Shakespeare composte da Felix Mendelssohn Bartholdy.

Troviamo ancora Shakespeare nell'ultimo brano in programma: Falstaff, studio sinfonico in do minore op. 68 di Edward Elgar, liberamente ispirato alla parte I e II dell'Enrico IV. Questa volta Tate è alla testa dell'orchestra London Sinfonietta.

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