[an error occurred while processing this directive]
[an error occurred while processing this directive]

L'Egitto degli scioperi cerca l'unità sindacale

L'Egitto degli scioperi cerca l'unità sindacale

L'EGITTO DEGLI SCIOPERI CERCA L'UNITÀ SINDACALE

La giornata di venerdì 11 dicembre ha visto svolgersi un vibrante incontro presso il Centro Servizi per i Lavoratori e i Sindacati fondato nel 1990, tra i punti di riferimento del sindacalismo indipendente egiziano. Sebbene la sala più grande del Centro abbia un centinaio di posti a sedere, la sera dell’incontro non riusciva a contenere il numero di attiviste e attivisti sindacali giunti da tutto l’Egitto per un’assemblea che ha dello straordinario nel contesto attuale del paese. Durante l’incontro, gli interventi si sono succeduti a decine, concisi, spesso appassionati e con un taglio molto operativo: si trattava di proporre e decidere insieme il “cosa fare da domani mattina”, un appello ripetuto come un mantra durante l’incontro, data l’urgenza del momento e la necessità di delineare un piano d’azione a breve e medio termine. Da notare la presenza di una nutrita minoranza di donne, i cui interventi sono stati in alcuni casi tra i più apprezzati e applauditi dalla platea a maggioranza maschile. L’incontro si è concluso con la decisione di formare un comitato il più possibile rappresentativo dei presenti, che si incarichi di gettare le basi per una campagna nazionale sui temi del lavoro e delle libertà sindacali. L’idea è quella di organizzare una serie di conferenze regionali che portino nel giro di pochi mesi ad una grande assemblea nazionale e possibilmente ad una manifestazione unitaria di protesta (“a Tahrir!” diceva anche qualcuno tra i presenti, invocando la piazza che è stata teatro della stagione rivoluzionaria del periodo 2011-2013, e che da più di due anni è vietata a qualsiasi forma di protesta). L’agenda sembra decisamente ampia e include tra gli obiettivi fondamentali quello di contrastare la legge 18 del 2015, che ha recentemente preso di mira i lavoratori del settore pubblico, ed è stata duramente contestata nei mesi passati. Uno sguardo all’Italia La strada appare ancora lunga e accidentata, ma è unicamente da questi fermenti sociali che può scaturire la speranza per un Egitto realmente democratico. E gli sviluppi di queste iniziative meritano di essere seguiti con attenzione e vicinanza, anche da questa parte del Mediterraneo. Sono gli stessi sindacalisti egiziani che ce lo chiedono, facendo appello a realtà sociali simili a loro in Italia e in Europa, per sviluppare forme di scambio, solidarietà e cooperazione che possano rafforzarli e incoraggiarli in questa delicata fase storica. Questi esperimenti dal basso potrebbero forse indicare anche a noi nuove traiettorie per un sindacalismo – al contempo combattivo e democratico – al passo con le trasformazioni imposte dalla globalizzazione del ventunesimo secolo.

(Articolo pubblicato su Nena News il 16 gennaio 2016) 

[an error occurred while processing this directive]