Il suicidio di Lucrezia

Giovanni Antonio Bazzi, detto il Sodoma

Il suicidio di Lucrezia

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Costanza Barbieri

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Giovanni Antonio Bazzi, detto il Sodoma, Suicidio di Lucrezia (1515 ca.), olio su tavola, cm. 99 x 76. Torino, Galleria Sabauda.

Nella Galleria Sabauda di Torino è custodita forse la più riuscita delle versioni che il pittore piemontese dedicò al fortunato soggetto. La vicenda raccontata da Tito Livio è legata al mito della fondazione della repubblica romana, caro agli umanisti del '500, ma nei secoli passati ha rappresentato anche un esempio di specchiate virtù morali femminili. L'artista ha elaborato un'immagine che, pur concentrandosi sulla raffigurazione drammatica dell'attimo culminante della storia, non manca di esaltare la bellezza del nudo femminile, riuscendo a coniugare il bello estetico e il bello morale. E' un modello a cui attinsero, nei secoli a seguire, numerosi altri illustri interpreti della stessa vicenda. Al suo autore garantì fortuna e un insigne titolo onorifico assegnatogli da papa Leone X.

Bibliografia

- F. Sricchia Santoro, Da Sodoma a Marco Pino: pittori a Siena nella prima metà del Cinquecento, Firenze 1988

- R. Bartalini, Le occasioni del Sodoma: dalla Milano di Leonardo alla Roma di Raffaello, Roma 1996

- R. Bartalini, A. Zombardo,  Antonio Bazzi, il Sodoma : fonti documentarie e  letterarie, Vercelli, 2012

- C. Barbieri, Immagini di violenza. Fortuna e significati della Lucrezia romana nei dipinti del Cinquecento in “Lucrezia e le altre: la vita difficile delle donne”, Roma 2014.