In evidenza

La trama

    » Segnala ad un amico

    Campagna intorno a Milano, anno 1158. Un ragazzo salva fortunosamente la vita a uno sconosciuto cavaliere. Si chiama Alberto da Giussano, milanese e figlio di un fabbro, e non crede ai suoi occhi quando capisce che il guerriero imponente che ha di fronte è Federico I di Hohenstaufen, l'Imperatore.
    E' il primo di una serie di fatali incontri tra due personaggi che per origini e condizione sociale non avrebbero mai potuto incontrarsi. Il popolano figlio del Comune più importante del Nord Italia e il sovrano tedesco, che gode fama di uomo giusto. Ma Federico ha un sogno: la realizzazione dell'impero universale. E, insieme, un dubbio che lo tormenta: è davvero lui che Dio ha eletto per quella missione?
    Così, mentre Alberto torna alla famiglia e agli amici - nella Milano florida e vivace di commerci e scambi, di lotte e alleanze con gli altri comuni – Barbarossa, spinto dal suo fedele consigliere Rainaldo di Dassel, cerca una risposta consultando la veggente Ildegard von Bingen. La sentenza è incoraggiante ma termina con un sinistro e misterioso avvertimento: guardati dall’acqua e dalla falce. La falce porta la sconfitta. L’acqua porta la morte.
    Alberto cresce, si innamora di Eleonora, sopravvissuta al fulmine e per questo sospettata di stregoneria e partecipa all'aspirazione di autonomia dei comuni. Federico I sposa Beatrice di Borgogna, che porta bambina all'altare e diventerà la più tenace sostenitrice della sua missione. Ma per diventare l'Imperator mundi, oltre alla supremazia sul papato, gli è indispensabile il controllo sui Comuni ribelli del Nord Italia. Il 10 marzo 1162, dopo un lungo assedio, Milano viene rasa al suolo dalle truppe imperiali, anche grazie alle macchinazioni di Siniscalco Barozzi, milanese corrotto passato al soldo dell’imperatore. Durante l’assedio e la distruzione di  Milano, Alberto perde i fratelli e vede andare in pezzi la sua vita e i suoi affetti. Accecato dal dolore, cerca di uccidere l’imperatore che riconoscendo in lui il bambino che lo aveva salvato anni prima, gli risparmia la vita. Un errore fatale. E' infatti il giovane milanese  a guidare pochi anni dopo la vendetta contro di lui.

    Esiliato da Milano e costretto a nascondersi nei boschi Alberto riesce finalmente a sposare l’amata Eleonora. Il giovane da Giussano, deciso a proteggere il territorio, convince poco a poco i comuni sottomessi, impoveriti e umiliati, che la loro unica possibilità contro il Barbarossa è unire le forze e trovare il coraggio di combattere per la propria libertà. La testardaggine e la volontà di rivalsa di Alberto porteranno alla formazione della Compagnia della Morte, un piccolo esercito formato da ragazzi di ogni estrazione sociale pronti a tutto pur di difendere la loro terra e i valori in cui credono. Lo spirito di fratellanza e l’unione tra i comuni porteranno attraverso il giuramento di Pontida alla nascita della Lega Lombarda.

    Alla fine, non sono solo due eserciti, a fronteggiarsi sulla pianura di Legnano, ma due inconciliabili concezioni del potere: la grandiosa utopia di un unico regno guidato da un sovrano eletto da Dio, e il nuovo modello mercantile e autonomistico dei Comuni. Sulla pianura di Legnano, uno di fronte all’altro, troviamo un popolo oppresso che si batte per conquistare la propria libertà e un sovrano che vuole imporre il proprio potere. E’ Barbarossa in persona a guidare la carica di migliaia di cavalli contro una formazione di strani carri apparentemente vuoti che avanzano verso di lui. All’improvviso sui carri appaiono centinaia di falci. Affilate. Micidiali. Nella mente dell’imperatore risuonano le parole della veggente. L’esito della battaglia vede trionfare la Compagnia della Morte; nonostante la vittoria, Alberto rimane assillato dal dubbio che l’imperatore sia ancora vivo. Sul campo di battaglia sono stati rinvenuti infatti solo il cadavere del suo cavallo e il pugnale, ma di Barbarossa non c’è traccia. Durante la ricerca del corpo dell’imperatore, tuttavia, Alberto ritrova la sua Eleonora che aveva creduta morta per opera di Barozzi e che invece aveva combattuto in vesti maschili nella Compagnia della Morte.

    Federico Barbarossa troverà la morte anni dopo nelle acque del fiume Salef, durante la terza Crociata. La profezia di Ildegard von Bingen è compiuta

    Rai.it

    Siti Rai online: 847