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Note d'attualità: eventi e protagonisti della scena musicale in Italia

in onda sabato 10 marzo alle ore 21,00

Note d'attualità: eventi e protagonisti della scena musicale in ItaliaIl violista e direttore russo Yuri Bashmet con l'orchestra da camera I Solisti di Mosca - da lui fondata nel 1986 - sarà a Milano lunedì 12 marzo per un concerto che avrà luogo presso la Sala Verdi del Conservatorio, nell'ambito della stagione invernale proposta dall'Associazione "Serate Musicali". In programma tra l'altro la trascrizione per viola e archi realizzata dallo stesso Bashmet del Quintetto in si minore op. 115 di Johannes Brahms, composto nel 1891 per clarinetto e archi e universalmente considerato tra le più alte creazioni cameristiche del musicista amburghese. Consapevole ed orgoglioso del ruolo da lui svolto sulla scena musicale internazionale in favore del suo strumento - per molto tempo considerato solo una via intermedia tra i più "nobili" violino e violoncello - Bashmet ha dichiarato nel corso di un'intervista al Corriere della Sera: "E' un falso storico, la viola venne prima, e ha un suono tutto suo, inconfondibile: tragico, filosofico, freddo ma capace di cantare il dolore con l'ironia".

Lo Stabat Mater op. 58 di Antonin Dvorak - giudicato da molti critici come il suo capolavoro assoluto - fu composto nel 1876 in seguito alla morte della figlia Josefa e orchestrato l'anno successivo, ma ebbe la sua prima esecuzione pubblica a Praga il 23 dicembre del 1880. La versione originale per soli, coro e pianoforte - che questa settimana sarà eseguita in concerto dal Coro dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia diretto da Ciro Visco venerdì 16 marzo all'Auditorium "Parco della Musica" di Roma - conserva intatto e forse esalta il delicato lirismo della versione orchestrale, in virtù dell'intimità contenuta dell'organico ridotto. La durata complessiva dell'opera è inoltre inferiore rispetto alla versione successiva, mancando in essa tre dei dieci movimenti in cui è articolato lo Stabat del 1877.

"Die Frau ohne Schatten" (ossia "La donna senz'ombra"), quarto capitolo della collaborazione tra il compositore Richard Strauss e il poeta Hugo von Hoffmanstahl, torna per la quarta volta sulla scena del Teatro alla Scala di Milano, in una coproduzione con il Covent Garden di Londra che prevede sei recite in cartellone da domenica 11 a martedì 27 marzo. Definita da Strauss "figlia del dolore" - sia perché terminata nel 1915 all'inizio della Prima Guerra Mondiale, sia in virtù del suo complesso e travagliato processo creativo - l'opera resta tra i titoli meno rappresentati del suo autore, a causa della complessità simbolica ed esoterica del libretto e delle difficoltà tecniche ed esecutive ad esso collegate. Nel 1946, ventisette anni dopo la prima rappresentazione dell'opera, Strauss ne ricavò una Fantasia Sinfonica che appare con maggiore frequenza nelle stagioni concertistiche e che ha contribuito a diffondere la conoscenza dell'opera attraverso le sue pagine più efficaci e suggestive.

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