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Progetto Puccini: Madama Butterfly

in onda venerdì 28 novembre alle ore 21

Progetto Puccini: Madama ButterflyDopo la travagliata ma trionfale prima di Tosca nel 1900 Puccini vive un periodo piuttosto disordinato, variamente trasportato da mille progetti musicali cui sovrappone però una vita privata assai movimentata.

Con la sua cerchia di amici, cacciatori e artisti, riuniti nel "Club della Bohéme" (dallo statuto: "I soci giurano di star bene e di mangiare meglio: non sono ammessi musoni, deboli di stomaco, poveri di spirito... il presidente s'incarica di ostacolare il cassiere nella riscossione delle quote sociali; il cassiere ha facoltà di fuggire con la cassa; è vietato il silenzio; la saggezza è ammessa in via eccezionale") Puccini passa il tempo cacciando, redarguito da Ricordi: "Un po' di caccia va bene per riposarsi e rinfrescarsi le idee, ma poi ti suggerisco di andare a caccia di note".

Altra potente distrazione, le abbondanti e disordinate frequentazioni femminili: ancora Ricordi, con paterno affetto, nel 1903 tenta di scuotere il musicista dalle veementi tendenze dongiovannesche: "Ma è mai possibile che un uomo come Puccini, che un artista che fece palpitare e piangere milioni di persone con la potenza e col fascino delle proprie creazioni, sia diventato trastullo imbelle e ridicolo fra le mani meretricie di femmine volgari ed indegne?".

Così il 3 gennaio del 1904 Puccini regolarizza la sua unione con Elvira Bonturi (già Gemignani), sposando la donna che da anni viveva con lui more uxorio e da cui ebbe il figlio Antonio: Elvira certo non soddisfaceva l'ideale femminile pucciniano con le sue paranoie, la sua violenta gelosia e soprattutto uno scarso amore per l'arte, ma aldilà di semplicistiche interpretazioni pseudo-psicanalitiche la donna ebbe certo un ruolo centrale nei rapporti tra il musicista e quell'universo femminile sempre protagonista nelle sue opere.

Dopo nemmeno due mesi alla Scala va in scena Madama Butterfly, sulla quale Puccini - conquistato dal soggetto esotico molto in auge all'inizio del secolo - aveva lavorato alcuni anni: sarà la critica, ma soprattutto i fischi del pubblico a stroncare l'opera: "Come sono stati crudeli i 'buoni' milanesi e i cani dei giornalisti! Con quale livore si sono scagliati! Mai credo sia accaduto così, con tanta rabbiosa e biliosa veemenza".

Molte voci amiche intervennero ad incoraggiare il Puccini, e tra esse Giovanni Pascoli, con questa piccola poesia: "Caro nostro e grande Maestro,/la farfallina volerà:/ha le ali sparse di polvere,/con qualche goccia qua e là,/gocce di sangue, gocce di pianto.../Vola, vola, farfallina,/ a cui piangeva tanto il cuore;/e hai fatto piangere il tuo cantore.../Canta, canta, farfallina,/con la tua voce piccolina,/col tuo stridire di sogno,/Fievole come il sonno/soave come l'ombra,/dolce come una tomba,/all'ombra dei bambù:/a Nagasaki e a Cefù".

Puccini aveva sempre avuto totale fiducia nella sua opera: "Io però..sono contento del mio lavoro e lo amo sempre più... sono abbastanza tranquillo ad onta della batosta avuta, perché so d'aver fatto opera viva e sincera, e che risorgerà sicuramente. Ho questa fede"; nel maggio dello stesso 1904 dopo sostanziali ritocchi l'opera in nuova versione (ancora diversa da quella abitualmente rappresentata oggi), è a Brescia dove ottiene il giusto plauso.

Per questa opera, basata sul dramma di Belasco, Puccini si documentò in modo rigoroso sull'ambientazione orientale e sulle tradizioni musicali della cultura giapponese, sulla linea naturalistica ravvedibile nel "Mikado" di Sullivan (1885), e assai più di quanto Mascagni avesse fatto nel 1895 per la sua "Iris".

Se il successo di Butterfly non sarà più messo in dubbio, pure questa "opera peso piuma", come la definì il vecchio Ricordi, non è unanimemente considerata un capolavoro; saranno oggi interpreti come Freni, Carreras, Berganza, Pons e Sinopoli, con la loro versione del 1989, a guidare la nostra opinione sull'opera pucciniana.


150° Anniversario Giacomo Puccini

Madama Butterfly (libretto)

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