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Note di Regia

di Giorgio Capitani

Fin dal primo istante in cui mi sono accostato a "Il restauratore" sono rimasto incuriosito e affascinato dall’originalità e dalla potenza della storia, capace di arrivare dritta al cuore, attraverso una narrazione totalmente diversa da quella a cui siamo abituati nelle fiction italiane.

L’elemento caratterizzante è il dono che possiede il protagonista Basilio, le “luccicanze”, cioè la possibilità di vedere attraverso il contatto con gli oggetti stralci di futuro. Egli scopre cosi di avere la possibilità di prevenire delitti e incidenti che coinvolgerebbero chi è stato in contatto con l’oggetto.

Naturalmente questo sconvolge l’esistenza di Basilio, scoprire di avere questo “dono” lo travolge: si trova a dedicare la propria vita al tentativo di salvare, di “restaurare” le vite degli altri. È un atteggiamento generoso, che però porta con sé molte scelte difficili e prove da superare, oltre a costringerlo a confrontarsi con i propri errori commessi nel passato.

"Il restauratore" si rivolge a un pubblico trasversale, e d’altra parte rappresenta una ricca contaminazione di generi e stili, rispettando i grandi archetipi letterari ma rinnovandoli. Le risorse più affascinanti di questa serie sono, a mio avviso, la scelta di diversi livelli di lettura che offre per la diversità di storie che racconta, e la carica umana che hanno i protagonisti.

In tutti i film per dare profondità ai personaggi, oltre al lavoro di sceneggiatori e regista, è fondamentale la scelta degli attori, e anche qui siamo stati molto fortunati, perché i personaggi sono tanti ma sono molto soddisfatto delle scelte che abbiamo condiviso.

Lando Buzzanca è un attore meraviglioso col quale ho avuto in passato due esperienze professionali eccellenti. Per me è stato un ritrovamento tenero, pieno di curiosità e interesse, e ho trovato che è rimasto lo stesso attore straordinario che ho conosciuto in passato, ma finalmente anche lui ha potuto scoprire un altro se stesso, non solo dal punto di vista artistico ma anche dal punto di vista umano. Ma sono estremamente soddisfatto anche dell’incontro con Martina Colombari: ha realizzato un personaggio complesso come Maddalena, una donna intelligente, sensibile, estremamente affascinante ma dal carattere molto difficile… anche con lei il lavoro è stato straordinariamente piacevole. E poi c’è il mio amico Paolo Calabresi, un attore di grande preparazione e dalla comicità irresistibile, Beatrice Fazi è un’attrice sensibile, anche lei dotata di una comicità trascinante, e ci sono anche una miriade di attori esperti o giovanissimi, tutti si sono messi al servizio del progetto con umiltà e passione. Ogni mattina delle riprese mi sono svegliato carico di entusiasmo e di buonumore perché sapevo che li avrei incontrati sul set.

Giorgio Capitani

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