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Manuel Agnelli

Biografia

Agnelli, cantante e scrittore italiano, sulla carta d’identità risulta essere nato a Milano, esattamente il 13 marzo 1966.

E’ fondatore non che leader del gruppo di rock alternativo Afterhours. Come produttore artistico, enumera collaborazioni di tutto rispetto, come Cristina Donà, Marco Parente, Moltheni, Mina, Patty Pravo e Verdena.

I grandi della musica nazionale e internazionale sono una fonte continua di ispirazione per il gruppo che ha dedicato delle cover ad alcuni brani di successo di John Lennon, Lou Reed, Nirvana, Ivano Fossati, Fabrizio De Andrè e Rino Gaetano.

Artista eclettico, Agnelli è anche ideatore ed anima del Tora! Tora! Festival, il festival itinerante dedicato alla musica indipendente.

E’ del 2000 la pubblicazione di un libro di racconti, dall’accattivante titolo “Il meraviglioso tubetto”.

Nel 2008 esce l’ultimo album del gruppo “I milanesi ammazzano il sabato” (sottile gioco linguistico che cita il libro di Giorgio Scebarnenco “I milanesi ammazzano al sabato”), raccolta di brani dove l’intento – come ha precisato lo stesso Agnelli - è di “dare una sorta di sequenza cinematografica a tutto il lavoro e raccontare tante storie diverse”.

Manuel Agnelli inizia l’intervista parlando del suo progetto musicale ‘’Il paese è reale’’, una vera e propria sfida in piena regola per far conoscere la musica del suo gruppo ovunque e in piena libertà. Il brano viene portato nel tempio della canzone melodica, il Festival di Sanremo, perché è nel palco tradizionalmente destinato ai fiori e alla musica “istituzionale” che gli Afterhours, dopo venti anni di percorso artistico, vogliono raggiungere il grande pubblico.

Un CD di musica reale per il paese reale, con l’obiettivo di coinvolgere un cospicuo numero di artisti il cui requisito primo è il talento, prima ancora che i dati anagrafici, altrimenti destinati alla semiclandestinità. Per narrare l’esistenza “reale” di un panorama musicale che, pur tra mille difficoltà, vuole “fare qualcosa che serva”.

Una ‘‘rassegna’’ che va dritta nel segno, un insieme di emozioni narrate da tante voci che ricordano la rabbia e l’indignazione dei cantautori di epoche purtroppo dimenticate.

Infine ci racconta che sta scrivendo un brano per Mina, una persona alla quale tiene molto e con questo desiderio saluta tutto il pubblico di RAIMUSIC.

 

Guarda la videointervista

 

 

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