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Il Duca Pelli

Le favole di Roberto Corradi

C’era una volta, e era una volta a tutto sesto se no era a sesto acuto, un popolo piccino picciò che viveva in uno stivale. Ma lo stivale era talmente piccolo che il sovrano dalla dentatura casual prese un drago volante, un drago volante di stato, e andò a vedere che non vince vinci ma pennetta pennetta mentre alla Fiera del Levante un topolino al suo posto mandò. Nel Regno però incombeva ancora l’incubo della Riforma del Senato che toglieva il sonno agli uomini e il latte alle puerpere. Le mamme per far star buoni i bambini discoli, li minacciavano dicendo “guarda che se non mangi tutto, ti mando a fare il Presidente del Senato”.

Il Presidente del Senato però aveva mangiato tutto, infatti era Grasso, talmente grasso che non poteva piegarsi alle volontà del Sovrano dalla dentatura casual che al posto del Senato ce voleva mette’ un museo o, in alternativa, il parcheggio dell’Eurospin. O al limite uno zoo, così finalmente il Senatore dello Stato Roberto Belluomo Calderoli avrebbe potuto utilizzare la parola orango senza temere di passare per uno stro… per un nostro senatorezuzzurellone. La minoranza Pd, dove Pd sta per Presidente Dentato, disse allarmata “Così si riparte da zero, però”.

Ma da Zero non se poteva riparti’ perché i Vigili gli avevano messo le ganasce alla carrozza bianca trainata dai sorcini e parcheggiata male, in doppia fila, davanti alla locanda incantata “Magna e rutta”. Nel frattempo il popolo colpito da una catastrofica carestia di euri, andò dal capo dei ricchi del reame, Confindustrio Degli Squinzi, e domandò: “Mapei… Mapei… ma pei poveracci, nse po’ trova’ un lavoretto, dotto’. Confindustrio Degli Squinzi rispose “Innanzitutto, che è sta confidenza? Che, come dice Umberto Erto Eco Eco, “si navemo mai magnato insieme, damme del lei”!Secondo, se siete Italiani…pure pure, un tentativo lo posso fa’.

Se siete foresti, pussate via e sbrigateve a andavvene nelle gelide terre del nord o nelle calde terre del sud abbasta che ve ne annate.“Bravissimo” disse il perfido Lego del Nord. “Coraggiosissimo” esclamò Giovanni Toti – questo lo dico così se no noo capisce nessuno – e “Maschionissimo” esultò Giorgia, la Fratella d’Italia che rimase talmente impressionata, commossa e abbacinata che je dedicò il nome del gatto. Intanto il duca di Arcore, il Duca Pelli, ritornando dal regno incantato di Crimea ricevette una pergamena che lo bandiva dal regno incantato di Ucraina per la sua amicizia col potente Putin, zar di tutti i rubli.

 “Ohhh” esclamò il Duca Pelli “chissenefrega! Tante le Ucraine me le so’ già fatte tutte”. Ma Ucraine intese come lande ubertose, come le Puglie, le Marche e le Basilicate. E in effetti aveva le sue regioni. E se vi siete appassionati alle vicende dei nostri prodi – Prodi se fa peddì, tranquilli – potrete seguirli tutti, tutti, tutti, tutti, tutti, tutti i giorni dagli studi incantati di Matrix, Tetrix, Virux, Ballaròx, Dimartedix, Portaportax, Omnibux, Ottoemmezzox, L’aria che tirax, Agorax, In mezz’orax e vivrete tutti felici e contentix.
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