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Ritratto d'autore: Marc-Antoine Charpentier (1643 - 1704)

in onda giovedì 28 aprile alle ore 12,00

Ritratto d'autore: Marc-Antoine Charpentier (1643 - 1704)Dopo aver trascorso l'infanzia e l'adolescenza a Parigi, Marc Antoine Charpentier (Parigi, 1643 o 1636 - 24 febbraio 1704) partì nel 1665 alla volta di Roma, dove studiò per tre anni con Giacomo Carissimi. Tornato in patria raggiunse presto la notorietà come compositore di musiche di scena collaborando con Moliére agli spettacoli della Comédie-Française. Divenne in seguito maestro di musica della principessa di Guisa e maestro di cappella della chiesa di Saint-Louis e della Sainte-Chapelle.

Nel 1698 abbandonò ogni attività mondana e teatrale per dedicarsi alla composizione di musica sacra. Per un musicista che si era formato alla scuola romana, la vita alla corte di Luigi XIV, stretta dal più rigido dei cerimoniali e ostile a tutto ciò che non fosse dettato dal gusto del sovrano, non doveva essere certo facile. Così come aveva stabilito precise regole di comportamento per tutta l'aristocrazia raccolta a corte, il Re Sole aveva dettato anche precise indicazioni riguardo alla musica.

Avversato dagli ambienti ufficiali, Charpentier fu costretto a cercar spazio nelle più libere istituzioni cittadine, legate ai circoli ecclesiastici e nobiliari, cosa che gli permise di coltivare uno stile meno enfatico e noioso di quello che dominava allora la musica di corte francese.

Charpentier è stato probabilmente il massimo esponente della musica sacra francese del suo periodo tanto da venir soprannominato dai suoi contemporanei "la fenice di Francia". Fu il primo ad introdurre in Francia il genere dell'oratorio. Questa sera ne ascolteremo un esempio: Giuditta o la Betulia liberata, oratorio per soli coro e orchestra.

Tra le sue composizioni profane ricordiamo due cantate, dodici divertimenti, una settantina di pezzi strumentali e numerose 'air de cour'. Per la Comédie-Française compose numerosi intermedi e ouvertures per opere di Corneille, Moliére e per l'Accademia Reale di musica scrisse l'opera "Medea". Riconducibile in questo ambito è il secondo ascolto del programma, la Marche de triomphe pour les violons, trompettes, timbales, flutes et hautbois.

Dalla copiosa produzione sacra di Charpentier, che comprende più di cento mottetti, inni, salmi, messe, scene liriche d'ispirazione sacra, ascolteremo poi la Messa a sei voci "Assumpta est Maria" per soli coro orchestra e basso continuo con interpolazioni. La Messa trae il suo nome dall'inno gregoriano utilizzato sia nella sinfonia iniziale che nell'improvvisazione per organo.

La composizione più celebre del musicista francese è certamente il Prélude che apre il Te Deum, universalmente conosciuta come sigla dell'Eurovisione. Composto per la cappella del Delfino, ha un tono imponente e fa sfoggio di uno sfarzo sonoro tipicamente barocco. Il Te Deum era il rito con il quale i re, e i potenti in genere, rendevano grazie a Dio dopo una vittoria in guerra o dopo essere sfuggiti ad una calamità. Il carattere della musica era perciò improntato alla massima solennità e al massimo splendore. Il fine ultimo della celebrazione non era tanto la glorificazione del Signore quanto quella della dinastia regia, non l'esaltazione della potenza divina quanto quella, tutta terrena, del monarca.

A causa del suo gusto italianeggiante che mal si adattava con i canoni francesi dell'epoca, la musica di Charpentier fu in parte dimenticata dopo la sua morte. Solo nel XX secolo è cominciato un processo di riscoperta ed analisi della sua opera, che ha portato a considerare oggi Marc-Antoine Charpentier come uno dei compositori più noti ed apprezzati del periodo barocco francese.

Marc-Antoine Charpentier, musicien du baroque

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