L'odierno programma dedicato a
Robert Schumann si apre con 8 Lieder dal celebre ciclo
"Dicherliebe", subito seguiti dalla
Sinfonia n. 4 op. 120, un lavoro che nel 1841 prese forma col nome di
"Symphonische Phantasie" e che l'autore rielaborò un decennio più tardi appunto come sinfonia, sicché è corretto parlare di una vera e propria seconda versione.
Schumann qui rafforzò ulteriormente il carattere ciclico del brano arricchendo nell'ultimo movimento di idee tematiche tratte da quello iniziale, peraltro in un contesto di eccelsa vena melodica. Oltre alle
Romanze op. 28 per pianoforte e all'
Andante con variazioni op. 46 (un brano cameristico per l'insolita formazione di 2 pianoforti, 2 violoncelli e corno), l'interesse dell'ascoltatore non potrà non cadere sul brano che conclude il programma: si tratta degli
Studi sinfonici op. 13, un capolavoro nella produzione pianistica del musicista tedesco, dove il genere della variazione diventa il sapiente mezzo espressivo in un ciclo dove è richiesto il massimo dell'impegno da parte dell'esecutore.
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