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L'opera lirica: I due Foscari

In onda martedì 17 aprile alle ore 21,00

L'opera lirica: I due FoscariNell'800 Medioevo e Rinascimento sono periodi prediletti dagli scrittori, che volentieri vi ambientano le loro storie; molte opere in musica di questo periodo hanno tra dame e cavalieri i loro protagonisti, e le vicende eterne delle umane passioni trovano il loro sfondo nelle grandi civiltà del passato.

Ambientato a Venezia nella metà del 1400, "The two Foscari" è un dramma di George Byron in cui vicende politiche e passioni amorose si intrecciano tragicamente; Giuseppe Verdi decise di mettere in musica questo lavoro di Byron perché era "un bel soggetto, delicato, ed assai patetico", come egli scrisse al librettista Piave.

Al Piave però Verdi fece notare anche che il dramma mancava di un elemento fondamentale per la resa scenica, quella grandiosità da sempre richiesta al teatro d'opera; il grande Maestro gli chiese quindi senza mezzi termini: "metti alla tortura il tuo ingegno e trova qualche cosa che faccia un po' di fracasso, specialmente nel primo atto".

Nello stesso tempo però Verdi non voleva assolutamente discostarsi dall'originale, e il povero librettista dovette "stare attaccato a Byron" e contemporaneamente barcamenarsi tra effetti e colpi di scena.

Scritta da Verdi nel 1843 ed inizialmente destinata alla Fenice - ma troppo esplicitamente polemica nei riguardi della struttura politica della Serenissima - "I Due Foscari" approdò l'anno dopo al Teatro Argentina di Roma.

La tiepida accoglienza del pubblico romano alla "prima" dell'opera risentì sia della condizione non ottimale degli interpreti, sia di una non favorevole disposizione degli spettatori, indispettiti dall'aumento del costo del biglietto (...!).

Verdi stesso d'altronde criticherà nella propria opera una certa mancanza di varietà ("una tinta, un color troppo uniforme","...è una corda sola, elevata (...) ma pur sempre la stessa"); pure nel catalogo verdiano "I Due Foscari" apporta alcune interessanti innovazioni formali: maggior ricerca armonica e raffinatezza di orchestrazione, temi musicali collegati ad alcuni personaggi; compare qui per la prima volta un duetto in più sezioni (nella forma che Verdi svilupperà in seguito - soprattutto in "Traviata").

Nell'incisione che proponiamo, diretta dal vivo nel 1951 da Carlo Maria Giulini, i cantanti Gian Giacomo Guelfi e Carlo Bergonzi sono rispettivamente Francesco e Jacopo, i due Foscari appunto.

A seguire, due brevi rubriche ideate a corredo dell'ambientazione veneziana dell'opera verdiana: "Musica al tempo dei Foscari" propone alcune opere di raro ascolto risalenti al XV e XVI secolo composte dai fiamminghi Jacob Obrecht e Adrian Willaert, quest'ultimo attivo ed assai celebre proprio a Venezia.

In "Omaggio a Venezia" ascolteremo una composizione cameristica interessante e assai piacevole che il lombardo Marco Enrico Bossi compose nei primi anni del '900 in onore della celebre città: gli "Intermezzi Goldoniani" op. 127 per archi e pianoforte, qui eseguiti per noi da "I Musici di Roma".

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