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Gabriel Garrido e l'Ensemble Elyma

in onda giovedì 27 dicembre alle ore 6,00 (quarta puntata)

Gabriel Garrido e l'Ensemble ElymaSi conclude oggi il breve ciclo dedicato all'Ensemble Elyma, uno dei gruppi barocchi più interessanti nel panorama internazionale.

Nella carriera del gruppo fondato e diretto da Gabriel Garrido abbiamo già avuto modo di notare il ruolo fondamentale della musica di Claudio Monteverdi; del divino Claudio l'Ensemble ha realizzato molte incisioni, meritando numerosi riconoscimenti, e vogliamo ricordare la trilogia operistica, riccamente premiata: "L'Orfeo" (1996, tra l'altro Diapason d'Or nel '97), "Il ritorno di Ulisse in patria" (1998, Premio Internazionale Antonio Vivaldi come miglior produzione operistica dell'anno) e "L'Incoronazione di Poppea" (2000); l'incisione del Vespro della Beata Vergine risale al 1999, mentre la Selva Morale e Spirituale, incisa dal gruppo nel 2005, contiene il "Dixit dominus I a 8 voci e strumenti" che ascolteremo in apertura di quest'ultima puntata.

Un altro ambito cui l'Ensemble Elyma si è molto dedicato è quello della musica nel Nuovo Mondo; per il direttore argentino i rapporti con la musica antica della sua terra sono sempre stati uno stimolo e una sfida: "Sono nato in Sud America, e quindi era naturale che prima o poi mi sarei rivolto alla musica latino americana...comunque, essendo in Europa, lontano dalle fonti, dovetti chiedere di lasciare per un anno sabbatico il Conservatorio di Ginevra dove insegno, per fare ricerche più approfondite nel luogo di origine di questa musica che era stata studiata così poco... ero sicuro che avrei trovato tesori nascosti, ma inizialmente il lavoro è stato difficile. Gli Indigeni non volevano parlare, e il clero non collaborava molto. Ho dovuto farmi accettare dalla gente, e a poco a poco il mio entusiasmo li ha convinti. E' stato in Bolivia nel 1992, tra i Ciquitos e i Mojos... ".

Con l'opera di Manuel de Zumaya, monaco messicano nato nel 1670 circa, il Barocco latino-americano è al suo culmine; ricordato soprattutto per essere stato il primo musicista dell'America latina ad aver tradotto le opere italiane, e ad averne composte egli stesso sia in italiano (la "Partenope", perduta) che in portoghese, il compositore negli ultimi anni di vita si dedicò solo alla musica sacra, di cui ascoltiamo un esempio in questa Messa del terzo tono a 8 voci per soli coro e strumenti che l'Ensemble Elyma ha inciso nel 2004.

Tomas De Torrejon Y Velasco è un altro nome illustre della poco nota storia musicale del Sudamerica; esempio di Cavaliere Cattolico, egli parte dalla Spagna al seguito del suo Signore per arrivare, passando per Madrid e Napoli, fino a Lima; la sua musica riflette intenti etici ed è legata al messaggio testuale, quindi egli non ci ha lasciato composizioni esclusivamente strumentali; ascolteremo oggi il suo Magnificat per soli coro e strumenti.

Di Domenico Zipoli abbiamo parlato a sufficienza in occasione delle trasmissioni passate, ma poiché la figura del compositore italiano è davvero emblematica della vita musicale latino americana all'inizio del XVIII secolo, proponiamo ancora due sue composizioni: Zoipaqui, introduzione ed aria per voce e strumenti (il cui titolo significa"Madre nostra" in dialetto ciquitano), ed una Sonata per violino e basso continuo.

Del palermitano Sigismondo d'India - contraltare meridionale alle istanze monteverdiane, con una marcata tendenza all'astrazione - ascolteremo Tre composizioni profane da un cd registrato dall'Ensemble Elyma nel 1991; nostro ultimo ascolto sarà il villancico per soli coro e strumenti Salga el torillo di Diego Josè de Salazar, che descrive la vivace atmosfera di una corrida; termina così la carrellata offertaci dall'Ensemble Elyma sulla musica antica nel Nuovo Mondo, che Gabriel Garrido, seguendo la sua giovanile passione per l'archeologia, ha cercato e scoperto come una nuova Atlantide, entusiasmante e meravigliosa.


ensemble ELYMA

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