[an error occurred while processing this directive]
[an error occurred while processing this directive]

James Levine a Chicago

in onda martedì 15 giugno alle ore 13,00

James Levine a Chicago Lo abbiamo già incontrato a Berlino, oggi è a Chicago: il direttore americano James Levine - nato a Cincinnati nel 1943 - ha legato il suo nome in particolar modo al repertorio operistico e all'attività del Metropolitan di New York (dove ha svolto una gran parte della sua carriera, dal 1973 al 2004, trascorrendovi oltre sette mesi ogni anno) ma anche a collaborazioni con altre importanti orchestre tra cui citeremo i Berliner e i Wiener Philharmoniker, la Staatskapelle di Dresda, la Philharmonia Orchestra, la Boston Symphony, la Filarmonica di Monaco (di cui è stato Direttore Principale).

Nell'attività di James Levine non va dimenticato il ruolo del pianoforte, che studiò da piccolo insieme al violino e che lo vide debuttare come solista nel Secondo Concerto di Mendelssohn a soli dieci anni con l'Orchestra Sinfonica di Cincinnati; anche come pianista ha collezionato una rispettabile discografia con interpretazioni solistiche (Gershwin), cameristiche (Poulenc, Schubert) e come accompagnatore di grandi cantanti (Luciano Pavarotti, Kathleen Battle, Cecilia Bartoli).

Ci accingiamo oggi ad ascoltare Levine sul podio della Chicago Symphony, orchestra con la quale il direttore ha un rapporto più che ventennale, essendo stato suo Direttore Musicale nella residenza estiva del Ravinia Festival dal 1973 al '93; fondata nel 1891 la CSO è una delle più antiche orchestre americane (assieme a quelle di New York, Boston e Saint Louis) ed annovera tra i suoi direttori Artur Rodzinski, Rafael Kubelík, Fritz Reiner, Jean Martinon, Georg Solti, Daniel Barenboim ed ora Bernard Haitink.

"Voglio sentire l'orchestra suonare come fa un grande cantante, un grande pianista, un grande quartetto... Voglio che abbia il potere comunicativo di trasmettere l'idea del compositore. Quindi l'80, il 90 per cento del mio lavoro si realizza nelle prove"; con questi presupposti Levine si pone davanti ai professori d'orchestra avanzando le sue richieste che, generalmente, vengono ben interpretate e realizzate.

Il programma odierno è impegnativo quanto interessante; inizieremo i nostri ascolti con le Variazioni per orchestra di Elliot Carter composte dal musicista newyorkese nel 1955; segue una composizione di John Cage dal titolo Atlas eclipticalis del 1961, uno dei suoi maggiori lavori orchestrali in cui le 86 parti strumentali - più live electronics e parecchie percussioni - sono eseguibili per intero o parzialmente, anche modificate nelle durate e sovrapposte ad altro materiale sonoro.

Gunther Schuller è una delle figure più interessanti del panorama americano: nato nel 1925, ha collezionato nella sua carriera incarichi e qualifiche le più diverse: cornista (nell'orchestra del Metropolitan con Toscanini), compositore, direttore d'orchestra, revisore e trascrittore di musica antica, editore di musica contemporanea, nel dopoguerra collaboratore di grandi musicisti (da Miles Davis a Bruno Maderna), direttore artistico del Festival di Tanglewood, preside del New England Conservatory of Music, saggista, teorico..; ascolteremo il suo Spectra, del 1958, in cui gli strumenti sono variamente accorpati in piccoli gruppi all'interno dell'orchestra.

James Levine e la Chicago Symphony Orchestra interpreteranno infine con la violinista Anne Sophie Mutter "Gesungene Zeit (Tempo Cantato), "Musica" per violino e orchestra, composizione del 1993 di Wolfgang Rihm; qui il senso del tempo quasi scompare dando luogo ad una continua, evanescente immagine sonora in cui il violino ritrova in profondità il suo naturale collegamento con la vibrazione delle corde vocali, in un canto ora veemente e spiegato, più spesso cupo e doloroso, sempre teso in modo lancinante verso l'inesplicabile.

Chicago Symphony Orchestra

Forum

[an error occurred while processing this directive]