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L'eterna armonia: Frédéric Chopin (1810 - 1849)

in onda venerdì 19 marzo alle ore 20,00

L'eterna armonia: Frédéric Chopin (1810 - 1849)Subito dopo aver composto i 12 Studi dell'opera 10, Chopin si accinse ad affrontare quei problemi tecnici non trattati nella precedente raccolta, scrivendone altri, che divennero i 12 Studi per pianoforte op. 25, e pubblicati a Parigi da Schlesinger nel 1837.

Non tutti gli studi composti da Chopin convogliarono nell'opera 25: quelli esclusi furono pubblicati nell'ambito dei 24 Preludi op. 28.

Il n. 1 in la bemolle maggiore, uno dei più conosciuti della serie e della produzione dell'autore, si svolge su una serie di arpeggi, una fascia sonora che assieme ad un basso sonoro accompagnano un canto inconfondibile per bellezza e semplicità. A Schumann il n. 2 sembrava "fantastico e lieve come il canto di un bimbo nel sonno", mentre il n. 4, per l'andamento in controtempo della destra rispetto alla sinistra, ha suggerito ad Heller una possibile analogia con l'Introitus del Requiem di Mozart. Peccato che in Chopin la velocità metronomica del brano e il carattere di danza allontani ogni possibile somiglianza con Mozart!

Il n. 5 in forma tripartita, ha una sezione centrale scritta per sviluppare l'agilità della mano destra, impegnata ad eseguire rapidi arpeggi, mentre il n. 6 in sol diesis minore, in terze parallele, fra i preferiti da Chopin, ha un sapore vagamente zigano, soprattutto all'inizio. Le modulazioni continue, le trasposizioni in lontane tonalità, e la presenza di scale discendenti di armonie diminuite, lo fanno essere, a ragione, tra quelli più apprezzati dell'opera 25.

Come l'opera 10 è conclusa da uno studio veemente, anche il brano conclusivo dell'opera 25, in do minore anch'esso, è uno studio grandioso, epico, caratterizzato dalla presenza costante di vasti arpeggi, dai quali emerge una melodia aspra e rude.

Quando i 2 Notturni op. 32 furono eseguiti per la prima volta, sembrò che Chopin avesse fatto un "passo indietro", prendendo nuovamente a modello le composizioni di Field, e riproponendo un prototipo formale ed armonico superato abbondantemente con i preludi op. 28 e con le due raccolte di Studi dell'opera 10 e 25.

Anche se la critica e buona parte del pubblico non ama particolarmente questi due Notturni, va fatto notare che non mancano elementi di interesse, come il lungo episodio centrale nel primo Notturno che sviluppa gli elementi del primo tema, interrotto bruscamente da una cadenza che sembra preludere alla ricomparsa del primo tema, ma che invece sfocia in una coda che lo conclude.
Il secondo, invece, è più noto perché utilizzato in un balletto di Michel Fokine dal titolo "Les Sylphides".

Frédéric Chopin (Wikipedia)

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