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Carlo Vulpio

Carlo Vulpio (Altamura, 1960) è da ventuno anni giornalista del Corriere della Sera, quotidiano per il quale attualmente è inviato (settore Cultura).

Si è laureato in Giurisprudenza all’Università di Bari, con una tesi in Diritto processuale penale (110/110 con lode e pubblicazione della tesi)

Nel 1986 fonda e dirige il giornale locale Piazza e collabora con varie testate, tra le quali L'Espresso, Avvenimenti, l'Unità e Corriere della Sera.

Nel 1990, il direttore del Corriere della Sera, Ugo Stille, lo assume prima nella redazione di Milano e poi in quella di Roma.

Da allora, Vulpio si è occupato, sempre come inviato, di grandi fatti di cronaca e di inchieste in Italia e all'estero. Nel 1993, dopo la caduta del regime di Enver Hoxha, è tra i primi a sbarcare in Albania e nel 1995 segue la guerra nella ex Jugoslavia.

Sempre nel 1995, il Corriere della Sera lo manda negli USA, per uno stage nei quotidiani New York Times, Boston Globe e Chicago Tribune.

Dal 2002 al 2006 è titolare, come docente a contratto, della cattedra di “Informazione, media e cittadinanza” del corso di laurea specialistica in “Comunicazione pubblica, sociale e politica” dell'Università statale di Bologna (Facoltà di Lettere, Dipartimento di Discipline della Comunicazione).

E’ autore di due libri, “Roba Nostra” (Il Saggiatore, Milano, 2008) e “La città delle nuvole” (Edizioni Ambiente, Milano, 2009), entrambi vincitori di due diverse edizioni del premio “Rosario Livatino”.

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