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OTTOBRE 2016

Buongiorno,
Sto ascoltando con molto interesse la lezione su Erasmo di Enrico Cerasi  (come ho seguito con grandissimo interesse quelle di Massimo Cacciari)...peccato il modo di leggere del filosofo particolarmente pedissequo e piatto (quasi che leggesse qualcosa di non suo)...sì, d'accordo, la sostanza è altra cosa...ma perché non affidare, in questo caso, la lettura a chi lo fa di professione? Non è necessario che il filosofo possieda l'arte della comunicazione...(arte di cui si è  abusato, soprattutto in politica!) ma una buona lettura radiofonica mette l'ascoltatore, a mio giudizio, in uno stato d'animo un po' più ricettivo.
Grazie e complimenti per queste trasmissioni del sabato e della domenica mattina, particolarmente interessanti!
Rita Baldi

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Grazie a voi tutti, redazione di uomini e profeti, per il programma : lezioni.
Stamattina mi e' stato difficile trascrivere la lezione di Enrico Cerasi che parlava ad una velocita' tale che nessuno , di   pur veloce scrittura, era capace di stargli appresso.
Spontaneo mi e' venuto fare il confronto con Cacciari la cui esposizione lenta e chiara mi ha permesso di prendere appunti ;
Saper stenografare e' abilita' di pochi, ascoltare e trascrivere e' capacita' di tutti coloro che seguono" lezioni" a meno che il docente sia cosciente di fare "lezione".
Grazie e buon lavoro
Sommariva Costanza

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Molto bella e condivisibile, nonché commovente, la lettura dal libro di Del Re.

Complimenti; veramente bella la comunione fatta tra bambini e animali; una giusta e vera associazione, spesso negata e contestata  in favore dell’animale uomo considerato erroneamente superiore,
che unisce le vittime innocenti di un mondo barbaro che, in loro spregio, le uccide e calpesta solo per bramosia di avere.
Pino Casagrande
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Non ci sono parole per esprimere quanto illuminanti, addirittura folgoranti siano state per me le lezioni del prof. Cacciari. Veramente lezioni che andrebbero trasmesse  obbligatoriamente ai nostri figli nelle scuole, in tutte le scuole d ' Europa.
Ringrazio di cuore il prof.Cacciari per la condivisione del suo sapere e del suo pensiero illuminato, e la redazione di Uomini e Profeti per lo splendido è indispensabile lavoro svolto.
Sandra Ubertalli 
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Cara amica radio di “uomini e profeti”,
ho ascoltato stamani la lezione di Cacciari "Il destino di Europa", molto lucida e ricca di spunti. Sto lavorando in un progetto Erasmus il cui tema riguarda proprio come l'Europa si sia costituita nei secoli e cosa è oggi.
Ho provato a trascrivere a mano ascoltando in postcad, ma e' un lavoro improbo. Fra l'altro vorrei poter disporre, per approfondire,  tutte le  sue lezioni. Come potrei fare?
Ringrazio,
Maria Giuseppina Staderini
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Grazie per la lezione di Massimo Cacciari, un viaggio nel rigore della conoscenza.
mariamittiga
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Che bell'inizio! Già solo le citazioni e le letture sono un regalo prezioso e una gioia, in questa domenica di ottobre, e saperle poi sempre a portata di mano nel podcast, questa davvero é una fortuna grande e per tutti una cospicua riserva di parole e di libertà (libertà proprio come ha detto bene Cacciari!) Grazie a Massimo Cacciari per la lezione, a Gabriella per l'ideazione: complimenti e mille auguri ancora per questo nuovo e promettente ciclo di Uomini e profeti, Mauro, Cuneo
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Gentile Gabriella Caramore ( e con lei tutta la Redazione),

ho appena finito di ascoltare la prima lezione di Cacciari: è stata straordinaria!
La vostra nuova formula di "consegnare" lo spazio domenicale ad un unico ospite che possa svolgere con ampiezza il suo tema è apprezzabilissima.
Lo svolgimento di Cacciari era così denso e così importante da farmi rammaricare di non avere con me carta e penna. Ma per fortuna lo potrò riascoltare ancora in podcast.

Sono una grande fan della Sua trasmissione e spesso ho regolato la mia mattina in modo da non perdere l'appuntamento con le vostre esplorazioni.
Per ora solo un grazie dal cuore per la spinta a riflettere e a cercare sempre il senso dell'essere in nuovi e antichi orizzonti.
Buon lavoro!
Nanà Cecchi

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Cari "Uomini&Profeti",
finalmente lì da voi ascolto un Massimo "Profeta ed Uomo": Cacciari.

Ed anche se temo che "nemo propheta in patria" rimarrà (date le patrie senza matrie...), anche se credo che non si possa fare una "grande narrazione" concretamente escatologica con le "grandi narrazioni" utopiche e distopiche già fatte (così come non si può fare del pane buono dal pane raffermo), riconosco che Massimo Cacciari è un grande narratore: ed i grandi narratori, anche se non dotati di una "grande narrazione", della farina per fare il pane, con la loro attenzione sono fondamentali per ripensare con chiarezza i "miti fondativi", i "Grand récit" e le Weltanshauung; e in questo Massimo Cacciari è un grande aedo a "tripla A": Anhung, Aufklärung ed Aufhebung !

Ciò premesso, ......................................nel merito della "lezione" odierna, mi permetto di ragionare anch'io come posso: ritenendo che se l' "ordo amoris" del pellegrino dantesco, del Faust goethiana e del Don Giovanni di Mozart è stato esiliato dall' "ordo civilis", è perché dopo l'Odisseo omerico figlio dell' "Out of the Africa" (che la stanziale e vichiana "polis-polemica" post-agricola ha ridotto ad un Ulisse come ce lo ha rinarrato Joyce...), alle soglie di una "discontinuità biologica" dell'umano, di una estinzione di massa dell'unico Homo rimasto sulla Terra, o di un suo esodo, di un "Out of the Earth" riequilibratore e pacificatore, perché questo è l'aut-aut, è perché ancora manca la "grande narrazione" di un Exodus senza nostos, senza ritorno.
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Tornando alle agostiniane "due città perplesse e miste" e che oggi formano un mondo di città-mondo dell'accumulo (a tutte le scale, dall'individuo all'ambiente) disposofobico, dismetabolico, diseconomico e disecologico, sconvolto da semistanziali flussi e riflussi pendolar-turistico-migratori dromomaniacali: cos'è questa dualità se non il riflesso di un conflitto, di un mismatching coevolutivo, tra il Mr. Hyde seminomade dell'Out of the Africa ed un Dr. Jekyll semistanziale della "dissimilitudine" inurbata e conurbata ? Da qui il disfunzionale, il disarmonico, il conflittuale, tra l'"ordo amoris" e il "civilis", tra quelli che tendono a infuturarsi, a non fermarsi, e quelli contenti di stare dove stanno (in oblio, come il padre e il farmacista della Signorina Felicita di Gozzano...). "Mala tempora currunt" dice il Mr. Hyde; "in felicitas temporum", gli risponde il Dr. Jekyll... . E intanto si approssima  il redde rationem della Specie (l'apocalisse darwiniana è già nota).
Da solo, un Diritto Positivo che tiene forzatamente insieme con le leggi degli individui gregari, non sociali, andati ben oltre i loro limiti cognitivi di convivenza pacifica (il "Dunbar's Number"), non può reggere-regnare a lungo: hai voglia la pax kantiana... .
Ma Cacciari ci ricorda che abbiamo una "riserva escatologica", tutta metafisica, ancora da investire in un sapere che oggi, controintuitivo e controfattuale com'è, più concretamente metafisico non potrebbe essere. Il sapere, l'onto-episteme di una tecno-scienza che, se "defaustizzata" e "denichilizzata" da quel nichilismo originario che per paura ha confuso lo stomaco vuoto che uccide con un "Nulla" che non è, e da quel nichilismo attuale (a-decrescitista) che confonde la crescita con l'accumulo nichilista fine a sé stesso (reazione alla suddetta e originaria paura), anziché inverare ciò che per essa teme E.Severino, potrebbe invece concretizzare un deflattivo esodo escatologico.
Solo una tecno-scienza non assoggettata ai massimalismi nichilisti, non "cosmista", potrà pacificarci in un progetto che ci salvi dall'estinzione: con un "innalzamento", come dice Cacciari, con un Out of the Earth, con un Esodo, che sta cercando il suo aedo, il suo eroe, la sua epica e "grande narrazione".

Scusandomi per la mia prosa involuta, ipotattica, affastellata, scassata, digressiva ed "incassata", con la massima stima per Massimo Cacciari e miei più sinceri saluti,
Maurizio Medaglia Della Torre

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Trasmissione magnifica perché lascia in noi l' interezza del dubbio con la sola conferma che, nel vivere, permane costante la tragica fatica del tentativo di realizzare il bene.
Grazie dì cuore.
Chiara Frassi

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