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Giorni di gloria: Livio Berruti

  • Andato in onda:31/08/2018
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      Giorni di gloria: Livio Berruti

       

      Rai Radio Techete' celebra, con uno speciale a lui dedicato, LIVIO BERRUTI in occasione dell’anniversario della nascita del campione di atletica leggera (Torino - 19 maggio 1939). Potrete ascoltare dei contributi tratti dalle trasmissioni: Giorni di gloria del 1983, I cerchi e le stelle del 1996 e Gioventù domanda del 1986. Radiocronache tratte dall’archivio del Gr, interviste e testimonianze. 

      Nel 1960 i giochi della XVII olimpiade si svolgono a Roma, per la prima volta in Italia. Il 3 settembre è in programma la finale dei 200 metri ed incredibilmente tra i finalisti c'è un italiano, il 21enne Livio Berruti. 
      Il percorso di avvicinamento alle olimpiadi romane è un crescendo esaltante: nel 1957 un 18enne Berruti aveva eguagliato il primato dei 100 metri piani vecchio di 20 anni, con 10"4. 
      Nel 1958 abbassa il record italiano a 10"3, tempo che gli vale il primato mondiale juniores.
      Nel 1959 a Malmoe eguaglia il record italiano dei 200 metri, con 20"8, poi all'Arena di Milano lo porta a 20"7. Nello stesso anno riesce a sconfiggere sui 100 il fortissimo tedesco Armin Hary e sui 200 il francese Abdoulaye Seye, primatista europeo. 
      Nel maggio 1960, a pochi mesi dai giochi, porta il record italiano dei 100 a 10"2. Appena prima delle olimpiadi Berruti e l'allenatore Aristide Facchini decidono di puntare solo sui 200 metri, senza partecipare alla gara olimpica dei 100 metri.

      Finalmente arrivano i giochi, Livio Berruti esordisce bene vincendo sia la batteria che i quarti. Nella prima semifinale due dei favoriti alla vittoria finale si qualificano agevolmente: il francese Abdoulaye Seye e l'americano Lester Carney.
      Nella seconda semifinale Berruti sembra essere di fronte ad un'impresa impossibile, si trova a gareggiare contro i 3 detentori del primato mondiale: gli statunitensi Ray Norton e Stone Johnson e l'inglese Peter Radford. L'azzurro corre una semifinale perfetta ed arriva “primo” eguagliando il primato mondiale di 20"5, che è anche il nuovo record olimpico. 
      Passano poche ore dalla semifinale e si arriva alle 18, alla finale olimpica dei 200 metri. Berruti copre splendidamente la curva ed entra nel rettilineo in testa, gli ultimi 100 metri vedono il recupero di Seye e Carney ma Berruti riesce a trionfare segnando nuovamente il tempo di 20"5. Questa medaglia d'oro resta il punto più alto della carriera agonistica di Berruti.

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