10-16 dicembre 2018

Settegiorni

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copertina Da Telethon un grande grazie alla Rai: "voi portate fuori dal buio le malattie rare"
Responsabilita' sociale

Da Telethon un grande grazie alla Rai: "voi portate fuori dal buio le malattie rare"

Conferenza stampa a viale Mazzini per la presentazione della XXIX Maratona Telethon, in programma sulle reti Rai dal 15 al 22 dicembre. Ed è stata l’occasione per sottolineare il contributo che da molti il servizio pubblico dà allo sviluppo della ricerca scientifica. 

“Il lavoro con Telethon è un grandissimo lavoro di squadra, a tutti i livelli, che coinvolge ricercatori, staff, talenti, impiegati, tecnici etc. E’ una collaborazione trasversale - ha detto l’amministratore delegato Rai Fabrizio Salini - in cui ritrovo un elemento che fa parte dello spirito fondativo del servizio pubblico: quello di portare la ricerca scientifica nelle case di tutti gli italiani. In questi quasi 30 anni di collaborazione con Telethon la Rai ha assolto ulteriormente a quello che è uno dei suoi compiti principali, ovvero costruire una consapevolezza, una sensibilità, una società più solidale dove aiutarsi gli uni con gli altri diventa non solo una missione, ma un dovere quotidiano”. Nell’intervento dell’ad anche il tributo ad un nome Rai che negli anni molto si è speso per Telethon: “la Rai ci sarà ispirandosi all’esempio di un grandissimo professionista e grandissimo uomo che è stato autenticamente generoso: Fabrizio Frizzi”. 

Il ringraziamento al servizio pubblico è venuto da Francesca Pasinelli, direttore generale di Telethon: “Siamo riconoscenti alla Rai, perché uno dei nostri obiettivi è portare fuori dal buio queste malattie, che sono rare se prese una a una ma non lo sono affatto quando le guardiamo tutte insieme. La Rai ci ha aiutato a farlo svolgendo un’attività di servizio pubblico mirabile, perché ci ha permesso non solo di raccontare cosa facciamo, ma anche come lo facciamo.  Vorrei dire un grazie enorme alla Rai, dai vertici via via a tutti i direttori di rete, di palinsesto ecc… Per noi è motivo di gioia vedere come veniamo accolti quando andiamo nelle redazioni, tutte le volte in cui ci ripresentiamo. Lì c’è la consapevolezza che non è un’abitudine sebbene noi, dopo tante edizioni, abbiamo un po’ il timore di andarci a riproporre un'altra volta. E’ invece un impegno comune per uno sforzo molto molto grande, il cui successo deve essere condiviso da tutti. Perché se i nostri scienziati hanno portato a termine delle cure, senza di voi nulla di questo sarebbe stato possibile. Dei bambini sono rinati a nuova vita, hanno avuto beneficio grazie al vostro sforzo”. 

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