26 novembre - 2 dicembre 2018

Settegiorni

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copertina Quando gli artisti italiani illustravano programmi radio e tv
In arte Rai

Quando gli artisti italiani illustravano programmi radio e tv

Nel ricostruire le fasi e le situazioni che nel tempo hanno portato la Rai alla creazione di una collezione di opere d’arte unica nel suo genere, va ricordata la committenza per gli annuari, per le copertine del Radiocorriere (tutta la collezione è digitalizzata e “sfogliabile” a questo link), per il periodico Tredici settimane di Terzo programma, per le locandine e i programmi di sala dell’Orchestra Sinfonica Rai.

Fra le tante, va però menzionata un’iniziativa aziendale che, con gli occhi di oggi, possiamo considerare non solo innovativa, ma a dir poco lungimirante. Il progetto, a metà strada fra il pionierismo pubblicitario e il mecenatismo artistico, fu realizzato nel 1952 dalla Direzione Propaganda e sviluppo della Rai, che chiese a una cinquantina di noti artisti italiani di illustrare ciascuno sette programmi della radio e, successivamente, della nascente tv.

I gruppi di sette lavori venivano esposti a turno in una vetrina appositamente realizzata in una galleria di Palazzo Colonna, al piano della strada, nel cuore di Roma e, in alcuni casi, pubblicati sul Radiocorriere per illustrare gli articoli riguardanti i programmi della settimana.

La forza di attrazione della Rai e la grande capacità di coinvolgere i talenti artistici dell’epoca portò alla creazione di circa 350 opere, di cui alcune purtroppo andate perse, realizzate con le tecniche più diverse da autori di primo piano, come Mino Maccari, Fabrizio Clerici, Toti Scialoja, Enrico Paulucci, Felice Casorati, Mario Mafai, Corrado Cagli, Giorgio De Chirico, Angelo Savelli, Giulio Turcato, Renato Guttuso, Giuseppe Santomaso.

Nel video allegato a questo articolo, tratto dal documentario Le grandi mostre, con i testi della storica dell’arte Pia Vivarelli, il racconto in immagini (in 7 minuti) delle opere originate da questa storica operazione, da lei stessa definita “una campionatura unica di come l’arte italiana degli anni ’50 affronti i soggetti letterari, musicali e culturali”.

Concerti, lirica e prosa sono i temi che ispirano la maggior parte delle opere: fra queste ad esempio un disegno di Renato Guttuso per Enrico VI, una tempera di Toti Scialoja per la messa in onda di Pigmalione, un disegno di Felice Casorati per il racconto radiofonico Lavinia fuggita e una sua tempera per il programma Radiosera.

Ma, oltre che dall’offerta culturale, gli artisti si lasciano ispirare anche da temi più “pop” della programmazione Rai, il cui fascino crescente seduce anche i grandi maestri: Corrado Cagli realizza il disegno Per una partita di calcio, Renato Guttuso dedica un suo lavoro al Quartetto Cetra, che viene ironicamente raffigurato come un coro dell’antichità classica, e Giorgio De Chirico realizza, tra le altre, una tempera per la neonata trasmissione televisiva destinata agli agricoltori, dal titolo Vita nei campi.

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