È il 1951 quando viene avviata la prima collaborazione economica tra Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo e Paesi Bassi con la nascita della CECA, la Comunità europea del carbone e dell’acciaio. Sei anni dopo, nel 1957, i leader dei sei paesi si riuniscono a Roma e firmano i “Trattati” che sanciscono l’accordo per la comunità europea dell’energia atomica e quello per la comunità economica. Il resto è storia recente che comprende altri otto passaggi: nel 1973 si passa da sei a nove componenti e nel 1979 s’indicono le prime elezioni del Parlamento europeo. Si prosegue con un ulteriore allargamento, con l’Atto unico europeo, poi nel 1993 il Trattato di Maastricht sulla libera circolazione, nel 2002 l’adozione dell’Euro; si continua con l’ingresso di nuovi paesi, fino al Trattato di Lisbona.

Un percorso cominciato più di 60 anni fa che ha via via cambiato i connotati del continente e alcune abitudini dei cittadini europei. Però per molti l’Europa resta una “illustre sconosciuta” e da un paese all’altro non si conoscono bene le reali condizioni di vita, l’efficienza dello stato sociale, l’integrazione dei migranti o l’uso che si fa dei fondi europei. Anche il significato che si dà all’Unione Europea è spesso diverso. Non solo da nord a sud ma pure tra paesi confinanti.

Dal primo aprile però il Tg3 cercherà di colmare questa lacuna con una striscia quotidiana di dieci minuti per raccontare l’Europa che si prepara al voto del 26 maggio prossimo, parlando non di politica ma della vita degli europei: scuola, ambiente, lavoro. Il titolo, #stavoltavoto, è uguale all’hashtag della campagna lanciata da Europarlamento e Commissione per incoraggiare tutti alla partecipazione. Dal lunedì al venerdì, alle 15.20 su Rai3, con i reportage degli inviati del Tg3 in tutti i 27 (calcolando la Brexit) Stati dell’Unione. In studio con Maria Cuffaro, ogni volta, un ospite per capire il quadro politico e sociale con cui ciascun Paese si avvicina alle elezioni, mentre Gianfranco Fulgenzi racconterà che cosa ha fatto e che cosa potrà fare il Parlamento europeo per i suoi cittadini. Per conoscere insieme le tante facce di un continente che, oltre le differenze, si scopre sempre più unito da problemi ma anche destini comuni.

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