Accanto al grande Massimo Campigli emergono anche personalità sicuramente meritevoli di una approfondita valutazione storica, artistica e anche letteraria.

Fra questi, presente ad Ancona con un’acquaforte del 1979, Il fiume Chienti nelle Marche, è Luigi Bartolini (Cupramontana 1892 - Roma 1963), considerato insieme a Giorgio Morandi e Giuseppe Viviani tra i maggiori incisori italiani. Ma pochi sanno che Bartolini fu anche pittore e scrittore: il poliedrico artista nel 1946 pubblica per l’editore Polin di Roma il romanzo Ladri di biciclette, dal quale Cesare Zavattini trae spunto per la sceneggiatura dell'omonimo film di Vittorio De Sica.

Di Cesare Peruzzi (Montelupone 1894 - Recanati 1995) in sede troviamo un olio, Figura di donna, e una litografia, Carro con buoi. L’artista esordisce a Roma in occasione della mostra internazionale Secessione, esponendo insieme a Degas, Cezanne, Renoir, Guidi e Casorati. È l’inizio di una carriera ricca di riconoscimenti, scandita da oltre 250 personali. Nel servizio della Tgr Marche (2016) riproponiamo un viaggio fra le sue opere, che raccontano con una vena impressionistica la realtà del mondo contadino e artigiano e ritraggono una galleria di volti e affetti di grande umanità.

Orfeo Tamburi (Jesi 1910 - Parigi 1994), anch’egli marchigiano di origine, si forma a Roma nel gruppo della Scuola romana: successivamente si trasferisce a Parigi dove entra in contatto con alcuni dei pittori più importanti dell'epoca. Oltre a paesaggi e ritratti, la sua impronta personale è nella raffigurazione di città di tutto il mondo, come New York e Parigi. Proprio la capitale francese è il soggetto di un suo disegno del 1956 custodito ad Ancona, mentre altre sue opere si trovano anche in viale Mazzini 14 a Roma e in via Cavalli a Torino. Un servizio dell’archivio della Tgr ci permette di conoscere meglio la sua produzione.

Ma l’artista più illustre presente in sede con due sue opere è Massimo Campigli, pseudonimo di Max Ihlenfeldt (Berlino, 1895 - Saint-Tropez, 1971), considerato uno dei maggiori artisti italiani del ‘900. Affascinato dall’arte etrusca e romana, Campigli ha nell’arte antica una delle sue fonti di ispirazione e nella rappresentazione della figura femminile il centro della sua produzione. Nel servizio della Tgr Emilia-Romagna dedicato a una retrospettiva svoltasi vicino Parma (si può vedere cliccando sulla foto) un percorso all’interno del suo mondo e della sua “magnifica ossessione” per le donne.

Sono sette le opere di Campigli raccolte nella collezione Rai, due delle quali si trovano ad Ancona: una litografia del 1959, La cattedrale, e una china del 1953 intitolata Don Giovanni. 

Quest’ultima (nella foto) fa parte delle opere acquisite dalla Rai nei primi anni ’50 attraverso la commissione ai più celebri artisti del tempo di lavori destinati a illustrare le locandine e i programmi di sala dell’Orchestra Sinfonica Rai e a promuovere le principali trasmissioni della radio e le prime della tv. Oltre a Campigli, realizzarono oli, tempere, disegni per la Rai autori di primo piano, come Mino Maccari, Fabrizio Clerici, Toti Scialoja, Felice Casorati, Mario Mafai, Corrado Cagli, Giorgio De Chirico, Angelo Savelli, Giulio Turcato, Renato Guttuso, Giuseppe Santomaso.

Con quelle iniziative l’azienda acquisì circa quattrocento opere, tutte in qualche modo legate al “prodotto” Rai, che proprio per questa particolarità caratterizzano l’intera collezione, rendendola non solo rilevante per gli artisti presenti, ma assolutamente unica nel suo genere.

Prima di lasciare Ancona, in questo nostro ideale giro d’Italia fra le opere d’arte custodite nelle sedi, vi proponiamo un Come eravamo, tratto dall’archivio della rubrica Il Settimanale (2009), dedicato alla presenza Rai nella Regione.