“Un seminario di un’ora e mezza per ascoltare le esperienze delle varie aziende che hanno già sperimentato questa realtà, a partire dall’Inail”, spiega Mussi Bollini, presidente della Commissione Pari Opportunità Rai: “inoltre nei giorni a ridosso dell'8 marzo Rai Place metterà in rete un corso di formazione online sullo smart working”. Il ‘lavoro agile’ è la possibilità di lavorare in un luogo che non sia necessariamente l’azienda, e in orari flessibili. In questi casi, infatti, il lavoro è legato al raggiungimento di determinati risultati più che al luogo o ai tempi.

Una realtà molto diffusa all’estero, che sta via via crescendo anche nel panorama lavorativo italiano, considerando i dati di una ricerca dell’Osservatorio Smart Working della School of Management del Politecnico di Milano, diffusi alla fine dello scorso ottobre. Ad oggi, stima la ricerca, sono circa 480mila i dipendenti che usufruiscono dello smart working, grosso modo il 12% di chi - per tipologia di lavoro e strumentazione informatica - dispone dei requisiti per lavorare in modo ‘agile’. Un dato in continuo aumento, con una crescita del 20% rispetto all’anno passato. Oggi questa possibilità è regolata da una legge che ne delinea tutti i contorni. Niente a che vedere con il tele-lavoro, esperienza per lo più autonoma. Il lavoro ‘agile’ si applica a personale dipendente, a tempo determinato o indeterminato, e necessita di accordi scritti. In tali casi il lavoratore avrà diritto allo stesso trattamento economico spettante ai lavoratori che svolgono le stesse mansioni esclusivamente all’interno dell’azienda. La ricerca evidenzia, inoltre, per le aziende il risparmio sui costi di gestione per sedi e uffici e per i lavoratori una maggiore flessibilità e una migliore organizzazione dei tempi di lavoro.

Il seminario Lavoro agile: si può fare?, organizzato dalla Cpo in collaborazione con Ruo e Rai Academy, si terrà l’8 marzo in viale Mazzini a partire dalle 11.30. Parteciperanno, tra gli altri, esponenti dell’Inail che parleranno di sicurezza.