2018: CINQUANT'ANNI SENZA IL FRATE DI PIETRELCINA DIVENTATO SANTO

Fotografia in bianco e nero di Padre Pio, in un abito sacerdotale ricco di ricami, durante una delle ultime celebrazioni eucaristiche. Il Santo, affaticato dagli anni e dalla piaga delle stimmate, è colto di profilo, nel momento della consacrazione dell'ostia.

 

Lo spirito di Padre Pio

(di Guido Barlozzetti)

Padre Pio da Pietrelcina moriva il 23 settembre del 1968 fa a San Giovanni Rotondo. Sono passati cinquant'anni e la ricorrenza conferma e dà nuovo slancio all'intensità del culto che ha accompagnato il frate cappuccino, sia in vita, sia dopo la morte.

Quella venerazione non è stata però univoca, la devozione dei fedeli ha avuto come controcanto una discussione ininterrotta sui fenomeni miracolosi che ne hanno segnato il corpo, in primo luogo le stimmate, e sulle virtù inspiegabili del Padre, dalla bilocazione alla preveggenza all'intercessione soprannaturale per guarigioni altrimenti incomprensibili.

Da subito, da quando cioè le miracolose qualità si manifestarono, iniziò questa doppia catena di reazioni, da un lato la fede che non ammetteva dubbi e considerava Padre Pio un uomo investito di poteri e sofferenze che nella sua carne testimoniavano del soprannaturale e del divino, dall'altra, la ragione scientifica che cercava prove, metteva in discussione ed esaminava.

Padre Pio è stato inseparabile dal Culto e dal Processo. E questa compresenza ha accompagnato tutta la sua vita, da quando il padre Agostino Gemelli si recò nel 1920 a San Giovanni Rotondo, forte della sua autorevolezza di medico e psicologo, per effettuare "un esame clinico delle ferite", ricevendo un diniego da parte del frate che avrebbe pesato come un macigno e motivato la condanna emanata dal Sant'Uffizio basata sul non constat de supernaturalitate.

Era solo l'inizio di una processione di psicologi, medici e scienziati, che però non placava anzi ne rialimentava un'altra, ben più folta, radicata nell'emozione della fede popolare, mentre i Papi che si succedevano oscillavano tra la revoca con Pio XI delle restrizioni imposte al frate e la richiesta - con Giovanni XXIII - di nuove indagini. Fino alla svolta definitiva che avviene con Giovanni Paolo II.

Quando era ancora Karol Wojtyla, il Papa aveva incontrato Padre Pio e l'impressione dovette essere fortissima, tanto più se accompagnata dalla profezia che gli annunciava il soglio pontificio e l'attentato di cui sarebbe stato vittima. E' lui che avvia il processo di canonizzazione che si conclude con la proclamazione del Santo il 16 giugno del 2002 sulla Piazza di San Pietro.

Oggi la tensione delle polemiche sembra essersi placata, l'ombra dei sospetti si è diradata, le aule dei processi sono chiuse, ma al di là dell'esito sancito dalla canonizzazione, la vita di Padre Pio ripropone nel suo tempo un conflitto che attraversa il Novecento tra la cultura della razionalità laica e tecnico-scientifica e l'adesione immediata a una verità di fede, tra la verifica empirica dei fenomeni e l'eccesso inspiegabile del miracolo. La scienza che tutto vuole ricondurre a sé, la fede che non ha bisogno di spiegazioni, si appaga dell'evidenza e crede senza avere bisogno di prove.

E' così che i giudizi si sono avvolti con i pregiudizi e, come capita nelle nostre società e non solo in fatti di religione, in contrapposizioni frontali di qua o di là, sì o no. In mezzo, lui. Il frate cappuccino, amato, adorato, criticato e perfino detestato.
Alla fine, nonostante le masse e gli inquisitori, solo con se stesso e la sua verità, solo con la sua umanità chiamata a un esercizio sovrumano, alla pubblica testimonianza di qualcosa che non appartiene comunque alla normalità dell'umano, lo eccede e lo sposta.

Colpisce questa antinomia compresente nei suoi opposti. Di Padre Pio si è detto tutto e il contrario di tutto, santo e nello stesso tempo "il bluff di un isterico e di uno psicopatico" - come diagnosticò Padre Gemelli.

E' bene interrogarsi su questa ambiguità che non riesce mai a negare uno dei suoi termini. E la domanda acquista un senso se si passa dall'oggetto controverso - Padre Pio, appunto - al soggetto che ne viene totalmente investito e si rivela a se stesso nella sua indecidibilità, nella condizione strutturale che per un verso lo costringe in un limite e, per l'altro, fa di questo limite la soglia da oltrepassare, oltre la finitezza individuale e esistenziale. Credo/non credo. Insieme.

Questa oscillazione ha preso figura in Padre Pio e lui ne ha portato la croce.
I cinquant'anni dalla morte sono l'occasione, attraverso di lui, di riflettere sull'ossimoro dell'umano, centrato su se stesso tanto quanto espropriato dal vuoto che lo costituisce, incline in questa coda della modernità a sentire la debolezza del suo pensiero e, dunque, messo di fronte a ciò che pensabile non è, per quanto si reiteri lo sforzo di raggiungerlo, come una volta succedeva con le virtù - ormai appassite - della dialettica.

Se Padre Pio, come abbiamo detto, sta in mezzo, oggi l'antitesi che lo riguarda non vede più contrapporsi la ragione e la fede, con la loro veemenza primigenia, vede al contrario un pensiero che dubita di se stesso e una fede che s'interroga non solo sull'aldilà ma anche sulle brutture e le vergogne dell'aldiquà.

E allora che torni la sua provocazione, sul bordo dell'indicibile e dell'inspiegabile. Mentre guardo e prendo atto della venerazione di una salma imbalsamata e custodita in una teca, portata in processione come un'insegna miracolosa che ha trionfato sulla morte, penso a lui come a uno spirito che dice e soffre della nostra contraddizione.

 

La Rai celebra San Pio

(a cura della Redazione di Rai Easy Web)

Disegnare con pochi tratti un profilo di Padre Pio non è cosa facile, considerata la contraddittorietà del personaggio assai dibattuto. Accadde oggi di Rai Storia ha delineato almeno i contorni della sua biografia per consentirne una rapida conoscenza al vasto pubblico:
25/05/1887- Nasce Padre Pio da Pietrelcina (durata 1 minuto)
16/06/2002 – “San” Pio da Pietrelcina (durata 1 minuto)

Per commemorare i cinquant’anni dalla morte del Santo e il centenario dell’apparizione delle stimmate, ricordato il 20 settembre, la Rai ha realizzato una programmazione speciale: ecco qui tutti gli appuntamenti. Tra questi vi segnaliamo la trasmissione su Rai Premium della fiction Padre Pio: tra cielo e terra con Michele Placido che interpreta il frate di Pietrelcina. Nel cast anche Barbora Bobulova e Rocco Papaleo. Il programma è disponibile con audiodescrizione per gli spettatori non vedenti.

Le ricorrenze sono state celebrate già lo scorso 9 luglio, in occasione del concerto benefico Una voce per Padre Pio che, come ogni anno a partire dal 2000, raccoglie fondi a favore dei paesi del terzo mondo in nome del santo con le stimmate. L’edizione 2018 (durata 99 minuti), per la prima volta trasmessa dal sagrato della Chiesa della Sacra Famiglia di Pietrelcina, ha visto Tiberio Timperi ospitare grandi nomi della musica e dello spettacolo come Al Bano, Yari Carrisi, Le Divas, Sal Da Vinci, Ivana Spagna, Desire Capaldo, Piero Mazzocchetti, Gloriana, Danilo Brugia, Francesco Testi e Veronica Mazza. Insieme a Padre Fortunato Grottola, padre Guardiano del Convento dei Cappuccini di Pietrelcina, si sono rivissute la vita e le opere di San Pio oltre alle testimonianze di chi lo ha conosciuto o ha ricevuto le sue grazie.

Il frate proclamato santo sedici anni fa è stato anche protagonista di molte rubriche di Radio Rai.
L’approfondimento religioso di Radio1 Il cielo sopra San Pietro, nella recente puntata del 9 settembre (durata 58 minuti), ha intervistato il direttore di TeleRadio Padre Pio Stefano Campanella sul significato delle stimmate, cogliendo l’occasione per annunciare alcune delle iniziative in programma al fine di celebrare gli importanti anniversari che nel 2018 riguardano il frate cappuccino.

In viaggio con Francesco di Radio1 aveva rimesso al centro la figura di Padre Pio già nella puntata dello scorso 18 marzo (durata 11 minuti) accompagnando il viaggio di Papa Francesco a Pietrelcina e San Giovanni Rotondo e ascoltando le testimonianze dei fedeli presenti durante la messa celebrata dal Santo Padre presso il grande santuario dedicato al frate con le stimmate.

Anche durante il Giubileo della Misericordia, voluto dal Papa Francesco, Padre Pio ha avuto un ruolo di primo piano: le sue spoglie sono giunte a Roma all’inizio dell’anno richiamando folle di fedeli. Di questo evento si è parlato nella rubrica giornalistica di Radio 1 Zapping duepuntozero del 2 febbraio 2016 (durata 5 minuti) con il giornalista vaticanista di Panorama e autore del libro Il segno di Padre Pio Ignazio Ingrao. Il rapporto tra papa Francesco e Padre Pio, la vita e la particolarissima personalità del Santo sono stati i temi al centro del confronto.

Anche L’ora di religione del 7 febbraio 2016 (durata 117 minuti) su Radio1 ha dedicato ampio spazio, tra gli altri argomenti di puntata, all’esposizione delle spoglie di San Pio a Roma insieme a quelle di un altro venerato confessore cappuccino, San Leopoldo Mandić.
Dall’archivio Rai è stato riproposto un prezioso brano con l'ultima intervista a Padre Pio realizzata da Franco Bucarelli nel 1967, un anno prima dalla morte del santo.
Tra i temi affrontati anche il ricordo della costruzione a San Giovanni Rotondo dell'ospedale Fondazione Casa Sollievo della Sofferenza e la nascita dei Gruppi di Preghiera; il ruolo di testimonial ideale della misericordia che può riconoscersi a San Pio; le persecuzioni subite dal frate e lo stretto rapporto con la figura di Gesù Cristo, agli occhi dei fedeli, per il segno delle stimmate. Si è ricordata, ancora, la scelta di Papa Giovanni Paolo II di canonizzare Padre Pio e la contemporaneità della sua figura. Dimostrazione continuano ad esserne i milioni di devoti al santo di Pietrelcina in tutto il mondo.

 

 

Torna alla Homepage di Rai Easy Web