VITE E FATTI MEMORABILI (ALMENO PER ORA)

VITE E FATTI MEMORABILI (ALMENO PER ORA)

Dopo la Brexit, la Megxit

di Guido Barlozzetti

Un altro capitolo della favola che da decenni continuiamo a raccontarci o una scossa al pilastro storico della Royal Family? Un pettegolezzo o una questione di stato che va al cuore della monarchia inglese? Quello che è certo un braccio di ferro si è aperto l’8 gennaio scorso con la decisione - con tanto di comunicato ufficiale - del principe Harry e della consorte Meghan Markle di voler fare un passo indietro rispetto alla loro qualifica di membri senior della Famiglia Reale d’Inghilterra.

Un botto che ha mandato di traverso l’inizio dell’anno alla Regina Elisabetta e ha subito riempito le colonne dei giornali, scandalistici e non. Basta con l’etichetta, vogliamo vivere come ci pare e piace, leali con la monarchia ma in giro per il mondo, un po’ in Canada, anzi parecchio, un po’ in Inghilterra, magari con i soldi che riusciremo a guadagnare. Questo in sintesi il proposito dei due. “Questo equilibrio geografico – dice la coppia - ci aiuterà a crescere nostro figlio con una comprensione delle tradizioni della famiglia reale, ma darà anche modo alla nostra famiglia di focalizzarsi su un nuovo capitolo”. Nel quale una parte, tutta da verificare, dovrebbe averla “una nuova associazione di beneficienza”.

Reazioni a macchia d’olio. Tutti si sentono autorizzati a dire la loro. chi condivide, chi manifesta disgusto per quella che sembra un’insubordinazione, e intanto lo sconcerto nel Palazzo deve essere forte. Cosa fare? Usare il bastone o la carota? Avallare la scelta, respingere la sola idea o addirittura cacciare via i due reprobi senza una sterlina e con la diffida a usare il titolo dei Sussex che, per inciso, qualcuno considera una brand dal valore di 400 milioni di sterline? Così, dopo giornate alterne e piene di indiscrezioni non verificabili, si arriva a una riunione di tutti gli interessati nella residenza di campagna della Casa Reale di Sandringham. Presenti la Regina, il principe Carlo, i due fratelli William e Henry, ma non Meghan che avrebbe voluto collegarsi dal Canada in una teleconferenza ritenuta troppo pericolosa per via di intercettazioni e fughe di immagini.

Ne esce un comunicato ufficiale della Regina Elisabetta che, dopo una discussione “costruttiva sul futuro di mio nipote e della sua famiglia”, e pur confessando che “avrebbe preferito che rimanessero membri a tempo pieno della Royal Family”, annuncia di voler sostenere “il desiderio di Harry e Megham di costruirsi una vita indipendente, pur rimanendo una parte preziosa della famiglia”. Un punto è decisivo, perché sono in molti a chiedersi se la rivendicata indipendenza possa conciliarsi con emolumenti che gravano sui contribuenti: “Harry e Meghan hanno chiarito che non vogliono fare affidamento sui fondi pubblici nella loro nuova vita”. Il comunicato di Elisabetta spiega anche che ci sarà un periodo di transizione in cui i Sussex passeranno tempo sia in Canada sia nel Regno Unito, e auspica, nonostante la complessità della vicenda, che la situazione si chiarisca rapidamente e in via definitiva. Non sarà semplice perché i nodi del contendere sono molti: gli appannaggi pubblici, il costo della sicurezza, il perimetro delle attività di Harry & Meghan.

Dunque, la tempesta non si è placata e ancora non sono del tutto esclusi colpi di scena, anche se la Queen tende a tenere tutto sotto controllo e ad evitare scandali.

Ma come siamo arrivati a questo punto? E perché la storia è diventata un affare nazionale?

Intanto Henry, da tutti noi conosciuto familiarmente come Harry, non solo è il Duca del Sussex ma è anche sesto nella linea di successione al trono della Regina Elisabetta, preceduto dal padre Carlo, Principe del Galles, dal fratello maggiore William e dai suoi figli. La decisione di staccare la spina rispetto al protocollo ha innescato un processo che inevitabilmente è andato a cozzare contro il sistema chiuso della Royal Family, governato da un rigido codice che definisce regole e comportamenti, del tutto incompatibile quindi con atteggiamenti trasgressivi e propositi che vadano ad infrangere la tradizione. La corte è un mondo a sé stante, ma fuori c’è un altro mondo e la coppia dei duchi del Sussex ha da subito dimostrato la sua insofferenza.

Harry, va ricordato per rimettere le date in fila, figlio di Carlo e di Diana Spencer, certamente più alieno del fratello alla disciplina, spesso bersaglio dei tabloids per uscite poco in stile Royal, ha sposato l’attrice americana Meghan Markle nella cappella di San Giorgio del castello di Westminster il 19 maggio del 2018. Un abisso sociale fra i due, se appena si pensa alla madre di lei, afroamericana, assistente sociale e insegnante di yoga, e al padre direttore della fotografia in serie televisive. Quello è il mondo che Meghan ha frequentato e in cui ha deciso di lavorare, partecipando a film e in particolare a una serie, Suits, dal 2011 al 2017. Ed è la realtà che Harry ha scelto, agli antipodi di quella familiare.

Questa differenza, insieme al carattere di Harry, ha pesato da subito, più forte degli aggiustamenti e dei compromessi. Attriti, incomprensioni, traiettorie e visioni di vita diverse che via via hanno evidenziato uno scarto, sia nel vissuto dei protagonisti, sia nella percezione della vicenda da parte dell’opinione pubblica. Si dice, ad esempio, di una riprovazione da parte di William del comportamento del fratello, per la quale si è parlato addirittura di “bullismo”. Una illazione non verificata, ma che deve aver toccato un nervo scoperto se i due fratelli hanno ritenuto di stilare un comunicato in cui rigettavano quell’ombra e giuravano sulla loro armonia.

Comunque, sulla Megxit non si torna indietro. Bisognerà solo vedere se sarà soft oppure tremendamente hard. God save the Queen!

 

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