VITE E FATTI MEMORABILI (ALMENO PER ORA)

illustrazione della sonda InSight sul suolo marziano, sullo sfondo un cielo con un pallido sole

La sonda InSight su Marte

"Touchdown confirmed". L'annuncio che la sonda InSight si è adagiata con successo sul suolo di Marte è stato accolto da un'ovazione nella sala di controllo del Jet Propulsion Laboratory della Nasa a Pasadena.

Comprensibile euforia per un arrivo senza problemi, dopo un volo di 480 milioni di chilometri durato quasi sette mesi dal lancio avvenuto il 7 maggio. Un lancio diverso dal solito perché non è avvenuto da Cape Canaveral, ma dalla base aerea di Vandenberg in California.

Piccolo contributo italiano, lo space traker, la "bussola" costruita da Leonardo a Campi Bisenzio. Negli abbracci si è consumata la tensione dell'attesa, cresciuta nei sette minuti che sono serviti al beep con cui Insight ha segnalato il felice arrivo per raggiungere la Terra.

Una fase delicatissima, qualche variazione in più o in meno rispetto all'inclinazione necessaria di 12 gradi e l'esito sarebbe stato catastrofico, un impatto distruttivo o un rimbalzo che l'avrebbe scagliata nello spazio. Lo scudo termico che raggiunge una temperatura di circa 1500 gradi e dopo quindici secondi si distacca, il paracadute che si apre e la velocità che decelera dai ventimila chilometri all'ora, le zampe che si distendono per consentire l'ammaraggio. A quel punto, il paracadute si stacca e entrano in azione i retrorazzi per ridurre la velocità a otto chilometri e InSight è arrivata a destinazione.

Accompagnata dalla disascalia Wish you were here!/Vorrei che fossi qui, il lander ha mandato a casa la prima foto, la distesa piatta di Elysium Planitia, una visione giallognola con corpuscoli che si muovevano, dovuti alla polvere sollevata nella manovra. L'Esylium, in prossimità dell'equatore, è la seconda regione vulcanica di Marte dopo i Monti Tharsis.

Per conoscere l'esatta posizione della sonda, la Nasa si è affidata a un altro strumento italiano: Larri (Laser retro-reflector for InSight), un riflettore laser sviluppato dall'Istituto nazionale di Fisica nucleare col supporto dell'Agenzia spaziale italiana.

InSight non è giunta su Marte da sola, è stata accompagnata da due mini-satelliti - I Cubesat Mars cube one, la dimensione di una valigetta - incaricati di ricevere i suoi segnali e di ritrasmetterli alla Terra. Il nome/acronimo della sonda, Seismic investigations, geodesy and heat transport, dice del suo scopo fondamentale, non tanto esplorare l'ambiente circostante, quanto scavare per conoscere il sottosuolo del pianeta.

Grazie all'energia dei pannelli, potrà dedicarsi al compito, penetrando dentro Marte fino a cinque metri - finora con la sonda Curiosity si era arrivati a pochi centimetri - per scoprirne la temperatura e verificare, ad esempio, se l'acqua scoperta nel luglio scorso sotto i ghiacci del polo sud possa essere più calda di quanto si pensi. Un sismografo rileverà eventuali terremoti e le vibrazioni causate dall'impatto di eventuali asteroidi. Con le onde radio si cercherà di capire qualcosa di più sul nucleo di Marte.

Occorreranno dieci settimane perché la sonda sia pienamente operativa. Il tempo servirà alla base per capire dove si trova, proteggerla con un scudo dal calore e dal vento, e per dislocare nel modo più funzionale gli strumenti. Da subito, però, Reis, l'antenna di bordo, tutti i giorni e a un'ora prestabilita lancerà un segnale verso la Terra per rilevare eventuali oscillazioni del pianeta e registrare informazioni sul suo interno.

 

Torna alla Homepage di Rai Easy Web