Intervista a Carmelo Comisi

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Una grande serata d’inclusione! Intervista a Carmelo Comisi, Presidente del Disability Pride.


Carmelo Comisi è Presidente e organizzatore del Disability Pride, la giornata che con una grande manifestazione internazionale intende richiamare l’attenzione sui tanti problemi che continuano a pesare sulla condizione della disabilità nel mondo. A Roma, la scorsa domenica 14 luglio, un corteo si è snodato da Piazza Venezia a Piazza del Popolo, per concludersi con un grande spettacolo nel segno dell’inclusione.

- Quali sono gli obiettivi del Disability pride ?

Portare ogni anno in strada tante persone, con l’intenzione di coinvolgere sia chi è segnato da disabilità, sia chi è sensibile alle tematiche dell’inclusione e dell’accessibilità. Il nostro punto di riferimento sono i cinquanta articoli della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, accolti da tanti paesi e, nel 2009, anche dall’Italia che ne ha fatto una legge dello Stato.

- Come si è svolto?

Con un corteo partito da Piazza Venezia e confluito in Piazza del Popolo e, a finire – a partire dalle 21 - uno spettacolo con insieme artisti con disabilità e normodotati. L’evento è stato reso fruibile da tutti, sia con una sottotitolazione in diretta, sia con interpreti del linguaggio dei segni che non si sono limitati a tradurre discorsi e testi delle canzoni, ma sono entrati direttamente nello spettacolo. Anche la Rai ha dato la sua adesione con la Direzione Pubblica Utilità media partner dell’evento

- Il Disability Pride è un appuntamento internazionale, dove altro si è svolto?

Si è cominciato la mattina a New York, dunque più o meno in diretta con noi, poi a Brighton e nel Senegal.

- La disabilità è un problema di normative o di comportamenti?

Inutile fare distinzioni. Devo dire che le normative, tante, ci sono, basti ricordare che i piani per l'eliminazione delle barriere architettoniche sono stati approvati nel 1985. Il nodo irrisolto riguarda l'attuazione e i controlli che restano carenti, le regioni avrebbero ad esempio la possibilità di commissariare situazioni di inadempienza, ebbene non è mai avvenuto. Restano barriere fisiche, ma ancor più barriere culturali che impediscono la percezione diffusa di una questione. Quante volte si continua a pensare ai disabili come una categoria a parte, come soggetti diversi rispetto a tutti gli altri!

- Come è messa l'Italia?

Tutto sommato, resta in una posizione d'avanguardia, siamo un paese ricco dell'Occidente, lascio immaginare quali possano essere le condizioni in paesi meno fortunati dal punto di vista dello sviluppo. E però, se guardiamo all'Europa, restiamo un fanalino di coda rispetto a esperienze come quelle della Germania, della Svezia o dell'Olanda.

- Si ritiene soddisfatto per domenica?

E' stata una grande manifestazione. Abbiamo ricevuto tante adesioni e il Comune di Roma ci è stato vicino.
 

11/07/2019
Intervista del Tg1 mattina a Carmelo Comisi, Presidente Disability Pride Onlus, giornalista Adriana Pannitteri.

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