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lo scenario del mercato televisivo

Il contesto nel quale Rai opera è in profonda evoluzione sotto la spinta di due principali driver:

• la maturazione della tv digitale, che dopo un’iniziale affermazione della tv a pagamento, ha visto lo sviluppo di interessanti spazi di mercato per nuove e attraenti offerte specializzate gratuite a discapito delle tradizionali offerte generaliste;

• il consolidamento di Internet in termini di volumi e frequenza di utilizzo, anche per il moltiplicarsi e la crescente diffusione dei device che permettono l’accesso alla rete in maniera semplice e immediata e che consentono un’esperienza di fruizione sempre più gratificante. Questi fattori fanno del web un mezzo irrinunciabile per utenti e inserzionisti.

Nonostante la crescente competizione tra i media digitali, la televisione, grazie proprio allo sviluppo della multicanalità e del multipiattaforma, conferma il suo ruolo centrale nel sistema dell’informazione e dell’intrattenimento. Il 2011 è stato un ennesimo anno record per gli ascolti televisivi: per la prima volta, nell’intera giornata, sono stati infatti superati i 10 milioni di telespettatori con un consumo giornaliero pro-capite di oltre quattro ore e dieci minuti.

Sul fronte dei ricavi pubblicitari, l’anno appena trascorso non è stato parimenti positivo. Dopo l’accenno di ripresa registrato nel 2010, gli investimenti complessivi hanno subito una contrazione generalizzata su tutti i mezzi (-4% secondo le stime Nielsen) a eccezione di Internet che è l’unico media in crescita (+12%).

La televisione in particolare ha registrato un calo del -3% con Rai che, pur avendo sofferto una flessione consistente, è riuscita a perseguire la propria mission di Servizio Pubblico mantenendo un alto livello qualiquantitativo della propria offerta generalista e specializzata, che con quindici canali televisivi costituisce il più ampio e attraente bouquet in chiaro del panorama nazionale ed europeo.

Il processo di switch-off delle trasmissioni analogiche terrestri è proseguito nel 2011 secondo il calendario prestabilito coinvolgendo a fine anno tutte le regioni del nord e del centro Italia, oltre alla Sardegna e alla Campania.

La diffusione complessiva delle piattaforme televisive digitali (digitale terrestre, satellite, IPTV) ha quasi raggiunto la totalità delle famiglie italiane (95%). Secondo i dati Auditel, la diffusione del digitale terrestre ha superato a fine 2011 l’86% dell’intera popolazione (per un valore assoluto pari a 21,5 milioni di famiglie dotate di decoder o di tv con DTT incorporato) e nel mese di dicembre 2011 la fruizione attraverso questa piattaforma ha raggiunto una quota pari a quasi il 70%, affermandosi come il sistema più utilizzato dagli spettatori italiani per i propri consumi televisivi.

Si è inoltre consolidata l’offerta a pagamento di Mediaset Premium che, attraverso una politica commerciale aggressiva, essenzialmente basata sui contenuti premium di calcio e film/fiction, ha visto un ulteriore incremento sia in termini di diffusione presso le famiglie (circa 2,9 milioni di smart card attive di cui circa 2,0 milioni



di famiglie abbonate) che di ricavi complessivi (introiti da spesa diretta dei clienti e ricavi pubblicitari).

Anche la piattaforma satellitare è in crescita sul fronte sia dell’offerta gratuita sia di quella pay; a fine anno circa 7,4 milioni di famiglie risultano in possesso di un impianto di ricezione (pari al 30% della popolazione; +5% rispetto al 2010). L’incremento del satellite è guidato anche dalla crescita del numero di famiglie che hanno accesso alla piattaforma gratuita Tivù Sat, lanciata nel 2009 con l’obiettivo di garantire il pieno accesso all’offerta ‘free to air’ per la popolazione non coperta dall’infrastruttura trasmissiva digitale terrestre.

Tivù Sat, gestita in joint venture da Rai, Mediaset e Telecom Italia Media, ha infatti raggiunto a fine 2011 quasi 1,3 milioni di smart card attive e oltre 1 milione di clienti, circa il doppio rispetto al 2010.

Sul fronte della tv satellitare pay, l’operatore Sky ha chiuso l’anno con oltre 4,8 milioni di famiglie abbonate, pari a circa il 19% della popolazione (+0,8%) grazie anche alle politiche commerciali praticate al fine di rendere più competitivo il bouquet in termini di ampiezza, diversificazione di scelta e qualità dei servizi offerti (oltre 30 canali in alta definizione, il primo canale in 3D in Italia e la possibilità di fruire di decoder con videoregistratore digitale incorporato: My Sky).

Le piattaforme IPTV gestite dagli operatori telefonici Fastweb, Telecom Italia e Infostrada continuano a rimanere su valori sostanzialmente marginali se non in calo (circa 500.000 famiglie), con un riposizionamento strategico da modelli prettamente chiusi, in cui gli operatori broadband avevano anche un ruolo nella parte di predisposizione dell’offerta editoriale, a modelli più aperti in cui la funzione è di mera piattaforma distributiva.

Nel 2011 si sono inoltre consolidati trend e fattori di grande rilievo per quanto riguarda il mondo legato a internet. Oltre all’incremento del consumo di video on line (sia in modalità ‘on demand’ sia ‘live streaming’) e alla proliferazione dei device in mobilità (smartphone, tablet), si continua ad assistere alla crescita di dispositivi propriamente televisivi (schermi tv, set-top-box, lettori blu ray, console videogiochi) dotati di connessione a Internet e dunque capaci di consentire agli utenti l’accesso a servizi interattivi e contenuti audiovisivi.

La diffusione di questi dispositivi è strettamente connessa alla diffusione della banda larga. Attualmente, si stima che i dispositivi installati siano meno di 10 milioni e che quelli effettivamente connessi siano il 20% del totale.

In prospettiva, sulla spinta delle innovazioni sul fronte dell’offerta di device e dei relativi servizi, la penetrazione e l’utilizzo degli apparati connessi appare destinata a crescere esponenzialmente.

Se la migrazione alla televisione digitale ha rappresentato negli ultimi anni il principale fattore di discontinuità, ora, grazie alle innovazioni sul fronte dei contenuti e servizi, delle infrastrutture trasmissive e dei device di fruizione, si sono create le premesse perché nel medio-lungo periodo vi sia la definitiva affermazione di un nuovo mercato caratterizzato dalla ridefinizione dei modelli di business, dall’ampliamento dell’offerta e dall’ingresso di nuovi player globali (spesso di matrice originaria non editoriale).

RAI: Rai Radio Televisione Italiana
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