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Inquinamento da Pfas, Carabinieri: "Miteni sapeva"

Inquinamento da Pfas, Carabinieri: "Miteni sapeva"

Stagioni: 2017

La Miteni è un'azienda vicentina che produce Pfas, ovvero i composti a base di fluoro che grazie alla loro resistenza a calore, acqua e grassi hanno varie applicazioni industriali, tra cui la produzione di involucri per uso alimentare. Come raccontato da Report nell’inchiesta di Claudia Di Pasquale “L’età della plastica”, andata in onda il 24/10/2016 (qui in alto una clip), nel 2013 è saltato fuori che le acque superficiali e sotterranee di un territorio vasto 150 km quadrati attorno allo stabilimento di Trissino (Vi) sono state contaminate proprio dai Pfas. Si è appreso però solo ieri che la società sarebbe stata a conoscenza dei danni ambientali che causava già dagli anni ’90: a metterlo nero su bianco una relazione del Nucleo operativo ecologico dei Carabinieri di Treviso. Secondo quanto si legge in una nota diffusa ieri dal ministero dell’Ambiente dopo aver ricevuto la relazione “l’azienda avrebbe commissionato, dal 1990 al 2009, a società esterne studi ambientali per verificare e quantificare il grado di inquinamento dalla stessa prodotto ma non avrebbe mai comunicato, come previsto dalla legge, le risultanze". Inoltre, "risulterebbe anche un vasto inquinamento del suolo e della falda da BTF (benzotrifloruri). Tale contaminazione è iniziata nel 1975 ed è proseguita fino ad oggi poiché non sarebbe mai stata rimossa la sorgente di inquinamento. Il protrarsi della contaminazione potrebbe comportare gravi rischi per la salute umana oltre che l'aggravamento del danno ambientale”. La Miteni, da parte sua, si difende assicurando che fino al 2013 “l'attuale gestione dell'azienda non aveva nessuna informazione circa l'esistenza di eventuali fonti di inquinamento" e stigmatizzando “la diffusione di atti coperti dal segreto di indagine che contengono informazioni”.

(15 giugno 2017)

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