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CASSAZIONE: SHALABAYEVA NON ANDAVA ESPULSA, IL VIMINALE LA RISARCISCA

CASSAZIONE: SHALABAYEVA NON ANDAVA ESPULSA, IL VIMINALE LA RISARCISCA

Stagioni: 2014

Illegale l'espulsione dall'Italia, illegale il trattenimento nel Cie di Ponte Galeria, un'anomalia il blitz nella villa di Casal Palocco. A tratteggiare l'immagine di un totale abuso per la vicenda che ha interessato Alma Shalabayeva, moglie del dissidente kazako Mukhtar Ablyazov, e loro figlia Alua, è la Suprema Corte, che ha pubblicato le motivazioni con le quali ha accolto il ricorso dei legali della donna, cancellando il decreto del giudice di pace di Roma che il 31 maggio 2013 aveva convalidato le misure coattive: "La contrazione dei tempi del rimpatrio e lo stato di detenzione e sostanziale isolamento della donna, dall'irruzione alla partenza - si legge nel dispositivo - hanno determinato un irreparabile vulnus al diritto di richiedere asilo e di esercitare adeguatamente il diritto di difesa".

La Cassazione, smentendo le versioni ufficiali fornite da Viminale e vertici della polizia, rileva inoltre come quest'ultima fosse "a conocenza dell'effettiva identità della ricorrente" e che la documentazione da lei fornita (passaporto Centrafricano, permessi di soggiorno in Inghilterra e Lettonia) fosse del tutto regolare: la loro supposta contraffazione era stata alla base del provvedimento di espulsione.

"Siamo felici di questa pronuncia", ha dichiarato Riccardo Olivo, avvocato di Shalabayeva, "il provvedimento della Cassazione sembra accogliere in toto le ragioni della signora Alma Shalabayeva e finalmente ricostruisce la vicenda per come la signora l'ha vissuta e noi l'abbiamo rappresentata a tutte le autorità con cui ci siamo interfacciati". Il Viminale dovrà risarcire alla donna le spese di giustizia, e i legali hanno annunciato la richiesta di un ulteriore risarcimento per i danni morali e materiali subiti per l'ingiusto trattamento.

Report ha raccontato la vicenda con l'inchiesta "L'ostaggio" del 25 novembre 2013. Successivamente, la procura di Roma ha acquisito la puntata per approfondire il possibile ruolo dell'Eni nella vicenda. Lo scorso dicembre, madre e figlia sono tornate in Italia, ottenendo poi ad aprile entrambe l'asilo politico valido cinque anni. Ablyazov è agli arresti in Francia dallo scorso luglio ma la Cassazione d'oltralpe ne ha bloccato per ora l'estradizione verso la Russia. E' accusato dai russi di aver frodato la banca centrale kazaka.

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