Siti terrestri, marini e celesti 2007-2008

BATHIR DESH

  • Andato in onda:21/12/2007
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BATHIR DESH

Poiché del terribile il bello non è che il principio, che ancora noi sopportiamo, e lo ammiriamo così, ché quieto disdegna di annientarci . . . . . . gli scaltri animali hanno certo sentore che non siamo giusto di casa, sicuri, nel mondo esplicato . . . Ci rimane un albero, forse, lungo il pendio, da rivedere ogni giorno, ci rimane la strada di ieri e fedele, viziata, una vecchia abitudine che stava bene con noi e non se n'è andata e rimase. (Rainer Maria Rilke, Frammenti dalla I Elegia) Ogni cupa svolta del mondo ha tali diseredati cui non appartiene il passato né ancora il futuro più prossimo (Rainer Maria Rilke, Frammento dalla VII Elegia) Seduti dentro un piccolo capanno di Port Canning a bere il fumante e speziato tchai, nettare per i sensi e balsamo per lo spirito, ascoltiamo un'antica storia che risale a metà dell'800: è la storia di Henry Piddington, che nutriva una folle passione per gli uragani tanto da coniare nel 1855 una parola nuova: ciclone. Ma è solo una sosta rinfrancante prima di proseguire per il Sundarban, il "paese delle maree", arcipelago di isole che si stende fra il mare e le pianure del Bengala, dal fiume Hooghly fino alle rive del Meghna in Bangladesh. Ed ecco la vera storia di Henry Piddington: Ispettore marittimo nel 1840, prima di venire in India, a Kolkata, era vissuto nei Carabi dove si era innamorato delle burrasche. Le amava come si possono amare i libri o la musica e con vera passione ascoltava le burrasche, le leggeva e cercava di capirle. Giunto a Port Cunning proprio quando si stava per realizzare un porto, Piddington si rese conto immediatamente che il fiume Matla (il matto) avrebbe messo in atto un progetto distruttivo. Allora Piddington parlò alla mente del fiume. il Matla rise tra sé e gli rispose: Vai pure a dirglielo e sarai tu a passare per Matla, per matto, dicendogli che sei in grado di leggere nel cuore dei fiumi . E così fu. Nessuno gli diede ascolto e mentre veniva costruita una grande città sul fiume, la gente gli rideva in faccia prendendolo per matto, finché nel 1867 il Matla si sollevò e nel giro di poche ore ogni cosa venne cancellata da un'onda gigantesca e improvvisa. Suggestioni letterarie: Rainer Maria Rilke, Elegie Duinesi, Crocetta, 1999 Allen Ginsberg, Diario indiano 1962-63, Guanda, 2007 Alain Daniélou, Miti e dei dell'India, BUR, 2006 Amitav Gosh, Il paese delle maree, Neri Pozza, 2005 Raja Rao, Kanthapura, Ibis, 1994 Musiche Eric Clapton, Let it grow Otis Redding, Sitting'on the dock of the bay Cult, Rain Soundgarden, Black hole sun Lou Reed, Perfect day

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