Umberto Broccoli, ricorda una giornata particolare: martedì 6 gennaio 1976. Una Befana a sorpresa per gli italiani, abituati al tradizionale appuntamento con la finale di Canzonissima che la sera dell’Epifania distribuiva milioni a pochi fortunati (compito affidato al pomeridiano “Colpo di fortuna” di Pippo Baudo). Al posto di Canzonissima viene trasmesso, ancora in bianco e nero, lo sceneggiato Sandokan di Salgari, realizzato da Sergio Sollima in sei puntate.
Il primo episodio viene trasmesso fuori programma, tanto che neanche il Radiocorriere lo annuncia. 
Indovinata la scelta del cast, dalla dolce Carole André che interpreta la Perla di Labuan, al cattivo per eccellenza Adolfo Celi, il cui cipiglio spietato atterrisce al primo sguardo, e lo scanzonato Yanez-Philippe Leroy. Ma soprattutto quell’allora sconosciuto Kabir Bedi, che scatenò fenomeni di vero divismo ad ogni sua apparizione pubblica.
All’accoglienza fredda della critica, rispose uno strepitoso successo di pubblico: 27 milioni di italiani seguirono trepidanti le avventure di Sandokan e dei suoi tigrotti. A viale Mazzini arrivavano migliaia di lettere, nelle edicole andavano a ruba le figurine dei protagonisti, e poi poster, giocattoli, statuette in plastica dei personaggi, adesivi, e numerose riedizioni dei libri di Salgari, oltre ai libri con dialoghi e fotografie dello sceneggiato. Una popolarità che suscitò polemiche e dibattiti a non finire, ma mentre i critici discettavano sulle incongruenze del racconto e gli intellettuali condannavano “l’operazione culturale sciocca e inutile di riesumare in televisione romanzi ridicoli”, gli italiani, incuranti delle polemiche, si gustavano lo spettacolo, sognavano, si divertivano.
Con la collaborazione delle Teche RAI rivivremo quella giornata particolare attraverso le voci dei protagonisti.