La diga sul fiume Melito è diventato più un affare di carte bollate e di avvocati che un’opera pubblica. Quello che doveva essere il più grande invaso d’Europa, progettato appena 30 anni fa, (capace di contenere 100 milioni di metri cubi di acqua e rifornire i rubinetti di 50 comuni) è ancora solo poco più di un cantiere. E la diga sembra destinata a rimanere un miraggio. Alessandro Galassi è andato a incontrare alcuni dei lavoratori che hanno preso parte al progetto della Diga e poi sono stati licenziati dal Consorzio, concessionario della struttura, per scadenza contrattuale