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LA GIORNATA DELLA MEMORIA
27 gennaio 2011

Oswiecim è una piccola città polacca non lontana da Cracovia. Racchiusa tra i verdi pascoli e le alte cime dei monti Tatra, per molti è una possibile meta turistica per una vacanza. Ma se si traduce in tedesco il suo nome, ecco svelarsi uno dei luoghi in cui l’umanità del XX secolo toccò il fondo, annientando la dignità e la libertà di milioni di uomini, fino a condurli alla morte programmata: Auschwitz. Qui, il 27 gennaio 1945 le truppe sovietiche dell’Armata Rossa, nel corso dell’offensiva in direzione di Berlino scoprono il tristemente famoso campo di concentramento, da cui liberano pochi superstiti. La visione degli strumenti utilizzati per lo sterminio di massa e le testimonianze dei sopravvissuti rivelano per la prima volta al mondo l’orrore del genocidio nazista. Creato nel 1940 per ordine di Heinrich Himmler, il più grande campo di morte della Polonia rappresentò, insieme ad altri lager allestiti in diversi paesi europei, la soluzione finale per oltre 6 milioni di internati, in maggioranza ebrei, provenienti da 28 nazioni europee. Il numero delle vittime è confermata dalla vasta documentazione scritta e fotografica lasciata dai nazisti stessi; dai racconti diretti di vittime, carnefici e spettatori. Mai nella storia si era prodotta una catastrofe di tale portata provocata da esseri umani. Per non dimenticare, il Parlamento Italiano nel 2000 ha scelto la data del 27 gennaio come Giornata della Memoria, dedicata a tutte le vittime delle persecuzioni nazi-fasciste: ebrei, oppositori politici, slavi, omosessuali, zingari, Testimoni di Geova. Ospiti: MARIO AVAGLIANO, storico e giornalista, autore con Marco Palmieri di “Gli ebrei sotto la persecuzione in Italia. Diari e lettere 1938-1945” (Einaudi);il prof. ALCEO RIOSA, docente di storia contemporanea all’Università di Milano; MASSIMO FOA di Torino, scampato grazie alla madre (signora Elena Recanati, a sua volta sopravvissuta all’Olocausto.

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