Moviextra vi propone un viaggio cinematografico che, con l’ausilio dei materiali delle Teche Rai, va dalla composizione delle colonne sonore all’organizzazione della troupe, dai registi italiani a quelli d’oltreoceano. Di seguito i contenuti della puntata, condotta come di consueto da Virginie Vassart. - Dal programma Colonna Sonora, realizzato da Glauco Pellegrini nel 1966, assistiamo all’esecuzione dal vivo, negli studi Rai, di alcuni brani tratti dalle colonne sonore di importanti film italiani; Federico Fellini e Nino Rota elaborano insieme un momento musicale per una sequenza di Giulietta degli spiriti. - Cosa hanno rappresentato i film Guerre stellari e Incontri ravvicinati del terzo tipo nella produzione cinematografica mondiale e nell’evoluzione del genere fantascientifico? Rispondono a questa domanda Steven Spielberg, Robert Altman e due tra i pochi registi italiani che si sono misurati con il genere di fantascienza: Marco Ferreri e Ugo Gregoretti. - Carlo Lizzani è stato il regista italiano che maggiormente si è confrontato con la storia e con la cronaca del nostro paese. Nel 1969, in seguito all’arresto del bandito sardo Graziano Mesina, Lizzani realizza il film Barbagia - l’età del malessere, interpretato da un giovanissimo Terence Hill. In una intervista per Cronache del cinema e del teatro, Lizzani spiega come il film sia anche l’occasione per affrontare il tema del banditismo sardo con un’ottica che tenga conto delle profonde mutazioni avvenute nella società barbaricina. - Nel 1990 il regista Giuseppe Ferrara cura per la Rai una serie di trasmissioni incentrate sulla tecnica cinematografica, dal titolo L’occhio magico. Nella puntata che presentiamo si parla dell’importanza e dell’organizzazione della troupe cinematografica per la buona riuscita di un film. Con le testimonianze di Nanni Loy, Mario Monicelli, Ettore Scola e Pietro Notarianni. - Nel 1983 il grande regista Andrej Tarkovsij gira in Italia il film Nostalghia. Insieme allo sceneggiatore del film, Tonino Guerra, il regista realizza il documentario Tempo di viaggio, che oltre a condurci in molti dei luoghi dove il film si svolge, offre a Tarkovskij l’occasione per raccontare quali sono gli autori cinematografici a cui si sente legato in maggior misura.