“Venivo considerato una speranza dell’archeologia italiana” raccontava di sé Antonio Cederna (19921-1996). Ma l’indignazione verso lo scempio che veniva fatto dell’ “Italia nostra” fu più forte. Nessuna storia del movimento ambientalista e di tutela in Italia può prescindere dalle sue battaglie. Fin dagli anni ’50 la sua attività di giornalista, di uomo erudito e di politico fu dedicata alle battaglie per la difesa del territorio. Molte sconfitte, ma anche importanti vittorie: prima fra tutte quella per l’istituzione e la salvaguardia del Parco dell’Appia antica.Un grande intellettuale, un italiano scomodo, in anticipo sui tempi che con con i suoi articoli e le sue inchieste dalle colonne de “Il Mondo” di Antonio Pannunzio, e poi per 15 anni al Corriere della sera, non si stancò mai di denunciare l’abusivismo edilizio e gli scempi ai danni delle bellezze paesaggiste, storiche e culturali del nostro Paese.
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