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I DUBBI LINGUISTICI
07 marzo 2012

Si dice Archeologi o archeologhi? Bollo o bollisco? Rubrìca o rùbrica? La Fornero o Fornero? Aerato o areato? Friùli o Frìuli? Recuperare o ricuperare? Ìnfido o infìdo? Acquerello o acquarello?... E poi: è corretto usare termini come flessibilizzare, rilocalizzare, sovraperformare, extragettito, micropagamento? A queste domande risponde un libro dal titolo “Ciliegie o ciliegie? E altri 2406 dubbi della lingua italiana”, edito da Sperling & Kupfer. Gli autori sono VALERIA DELLA VALLE docente di linguistica italiana alla sapienza di Roma e GIUSEPPE PATOTA, professore di Storia della Lingua Italiana all’Università degli Studi di Siena e Arezzo. Ed è proprio con la professoressa Della Valle che oggi vogliamo parlare di una lingua, quella italiana, in continua evoluzione. E delle parole, delle espressioni, dei modi di dire che rapidamente cambiano il nostro linguaggio, in sintonia con i mutamenti sociali e culturali del Paese. Basti pensare che ogni anno il nostro parlare si arricchisce di circa 1000 nuovi termini, spesso presi in prestito dal linguaggio di altre discipline. A cominciare dall’Economia. Ospite, anche, ANNABELLA CERLIANI, insegnante di recitazione e storia dello spettacolo alla scuola del Quirino.

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