Sceneggiatrice e regista classe 1928, Lina Wertnuller e' l'ospite de "I luoghi della vita".. Esordisce dietro la macchina da presa con "I basilischi" un film del '63 musicato da Ennio Morricone al quale rivolge affettuosi auguri per l'Oscar alla carriera. Parla della propria passione per il cinema "totale e frenetica" di farlo e vederlo. Lina Wertmuller e i suoi inizi come aiuto-regia di Federico Fellini in "Otto e mezzo", "straordinario grande inventore, il maestro rimasto bambino"; rievoca Cinecitta', la troupe e i macchinisti spiritori, l'amica Flora Carabella e l'invasione tedesca. Nel '64 per la televisione realizza '"Il giornalino di Gian Burrasca" con Rita Pavone nel ruolo del monello, fortunato adattamento del romanzo di Vamba per le musiche di Nino Rota. La Wertmuller lo ricorda quando dormiva componento, si addormentava suonando il pianoforte. Successivamente firma con grande successo di pubblico il primo di una fortunata serie di film di umorismo sociale "Mimi' Metalurgico ferito nell'onore" e racconta il rapporto con Giannini e la Melato: incontro ricco, gran bella coppia di cinema grottesco che poi e' l'ironia che ha contrappuntato la sua esistenza. "Credere nel successo e' un errore" - una delle sue massime preferite. Infine, gli incontri con Marlene Dietrich ed altri attori diventati con Lei famosi: "riuscire ad intuire l'attore, avere fiuto, come un cane da tartufo".