E’ opinione diffusa che stampa e televisione diano delle donne un’immagine alquanto riduttiva rispetto al ruolo che hanno conquistato nella societa’. E se l’esibizione gratuita del corpo offende la dignita’ femminile e’ ancora piu’ grave l’uso delle parole che, in alcuni spot pubblicitari, indica, attraverso l’assoluta mancanza di gentillezza, quanto meno poca considerazione. D’altra parte, pur di avere visibilita’, molte spesso non solo sono consenzienti ma accettano volentieri di interpretare un ruolo subalterno e , ancora peggio di essere ridicolizzate e umiliate ad una presenza senza voce. La verita’ e’ che il corpo oggetto messo in vetrina con abiti e biancheria intima di pessimo gusto, e’ diventato un prodotto in vendita nel mercato dello show bussiness e non c’e’ da stupirsi se alcune donne, come del resto alcuni uomini, abbiamo consapevolmente deciso di trarne profitto. Peccato che questa esaltazione del corpo sempre piu’ stereotipato e manipolato in una ossessiva ricerca della giovinezza, della bellezzza e della magrezza abbia provocato una generazione di donne fragili e perennemente insicure del loro aspetto e della loro intelligenza. Pensando alle tante battaglie fatte dalle donne fin dai primi del novecento ne abbiamo perso di stile. E forse anche di sostanza.