I Giganti

I GIGANTI Lazio con Massimo Ghini del 05/07/2015

  • Durata:00:25:57
  • Andato in onda:05/07/2015
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Domenica 5 luglio, ore 09:55 Rai1 MASSIMO GHINI SPIEGA IL SUO LAZIO Domenica 5 luglio, nella terza puntata de I Giganti, su Rai1 alle 9.55, il saggio gigante che veglia sul Lazio e che accompagnerà i telespettatori in questo viaggio attraverso i cinque sensi sarà l’Olivo di Canneto, che sembra essere proprio l’albero più famoso della regione. Con il testimonial d’eccezione per il Lazio Massimo Ghini si partirà dalla vista e si scoprirà come camminare possa essere una pratica estetica particolarmente illuminante, specialmente se si cammina per Roma con uno sguardo “diverso”. Grazie ad un architetto piuttosto alternativo, ed al suo collettivo Stalker, si vedrà come cambia una città a seconda di come cambia il punto di vista, metaforico e non. Seguirà l’udito con due incontri musicali: Il muro del canto e Alessandro Mandarino, due realtà artistiche che esprimono, in maniera diversa, le nuove vibrazioni che nascono dalla tradizione laziale. La band e il cantautore romano parlano di radici, di contaminazione, dialetto, musica popolare ed innovazione, raccontandosi rispettivamente in due luoghi della capitale che li hanno visti “nascere” artisticamente”. Con il gusto si scopriranno quante cose si possono fare con i mirtilli, come ad esempio far funzionare una calcolatrice. Lo spiegheranno i Dyers, spin off dell’Università di Tor Vergata a Roma che, forti delle conoscenze interdisciplinari tra chimica, biologia, fisica ed ingegneria, hanno scoperto che i pigmenti presi dal mirtillo e altri frutti di bosco possono essere utilizzati per imbrigliare la luce solare. I Dyers svolgono, inoltre, un importante lavoro di divulgazione, spiegando anche alle scuole quanto gusto ci sia nella scienza. Tre degli odori più caratteristici ed evocativi del Lazio saranno i protagonisti del capitolo dedicato all’olfatto: lo zolfo, l’incenso e la cera, tre odori che rimandano a luoghi e sensazioni ancestrali. Con il testimonial si visiteranno alcune suggestive terme, un’esperta spiegherà le proprietà dell’incenso e si visiterà una vera istituzione in fatto di cera: la cereria Di Giorgio. Per concludere il viaggio sinestetico attraverso i sensi si parlerà di con-tatto ed si incontreranno maestri ed allievi della scuola di ballo e compagnia Sciarabballo. Sciarabballo non è però una semplice scuola/compagnia di ballo poiché ha improntato la sua filosofia di vita sul rapporto con il territorio e sul con-tatto con le tradizioni e la loro divulgazione. “Sciarabballo” è, non a caso, un termine che deriva dal francese char ’a bancs, che indicava il carro a banchi con i sedili in legno che si usava anticamente per il trasporto e i viaggi di persone e merci o per il pellegrinaggio ai santuari carico di beni come ceste, cibi, strumenti musicali per dare spettacolo o realizzare rituali. Non una semplice scuola di ballo ma un luogo dove la danza popolare diventa strumento filologico per riscoprire, attraverso il corpo e la sua messa in scena, rituali, cerimonie, feste e momenti ben precisi di una determinata comunità o regione.

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