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CONCENTRAZIONE - DISTRAZIONE
28 marzo 2012

Concentrarsi su una attività, su un lavoro, su uno studio è un bene. Ma distrarsi pensando ad altro rispetto a quello cui siamo impegnati è altrettanto positivo. Aiuta a staccarsi dalle preoccupazioni correnti; agevola la riflessione; permette di acquisire gradi di libertà, di piacere, di piccole o grandi gioie. Concentrazione e distrazione hanno dunque la stessa valenza; la loro convivenza e integrazione permette di mantenere sana la nostra mente. Secondo una ricerca dell’Università di Harvard, gli uomini passano da distratti quasi il 50 per cento della giornata. E più è impegnativo il compito che stanno svolgendo più il cervello trova spunti interessanti da seguire, strade alternative da percorrere. Attivando fantasia e immaginazione. Tutto questo vale per gli adulti. Ma anche per i bambini. La concentrazione – che si acquisisce intorno ai 7 anni – agevola le dinamiche di apprendimento e di acculturazione. Ma l’attenzione prolungata che la Scuola impone comporta un costo psichico rilevante, che può trasformarsi facilmente in stanchezza, fisica e emotiva. Dosare le due attività diventa anche in questo caso la base per crescere in maniera equilibrata. Ma perché ci concentriamo e ci distraiamo? Perché alcune persone sono più portate di altre alla concentrazione o alla distrazione? Si può apprendere la concentrazione? Per quali motivi i bambini divagano? Quando la distrazione è un fatto positivo e quando invece diventa un comportamento “patologico”? Ospiti: Prof. ALESSANDRO BERTIROTTI, antropologo della mente, docente di psicologia generale all’Università degli Studi di Genova. E’ stata pubblicata la terza edizione del suo libo “La mente ama” (Il Pozzo di Micene Edizioni.)e MAURIZIO MORELLI , scrittore e esperto di yoga

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