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I GERGHI NELLE PROFESSIONI
14 maggio 2012

Il gergo è un linguaggio segreto tipico di un gruppo di persone accomunate da un mestiere, da un interesse, da una vocazione. Queste persone di solito usano un linguaggio “gergale” per distinguersi dagli altri, per non farsi capire all’esterno della propria cerchia sociale. La comunicazione è basata su segni decifrabili solo da chi possiede quel codice. A volte, rivela da parte di chi la usa un atteggiamento aristocratico di distacco – se non proprio di disprezzo - per chi non è in grado di comprenderla. Si ha quasi l’impressione che spesso alcuni operatori – dagli avvocati ai commercialisti, dai comunicatori ai medici, agli informatici – utilizzino il gergo per giustificare un compenso professionale. Ed ecco allora comparire termini o frasi indecifrabili. Come “Le argomentazioni addotte da controparte sono inferenti rispetto al thema decidendum…” tratta da un documento legale. Fino a che punto e in quali casi, dunque, il gergo professionale è accettabile? Cosa nasconde, invece, quando è volutamente utilizzato nelle sue forme estreme? Si può fare a meno di determinati vocaboli o espressioni, quando si parla davanti a una platea o a un interlocutore di formazione o preparazione diverse? Ospiti : LORENZO TOMASIN, docente di linguistica italiana all’Università Ca’Foscari di Venezia e alla Bocconi di Milano. Ultima pubblicazione “Italiano. Storia di una parola” (editore Carocci); ENRICO BORELLO, ordinario di didattica delle lingue e insegnante Teorie e tecniche della comunicazione di massa presso l’Università di Firenze. Ha pubblicato “Le parole dei mestieri: gergo e comunicazione” (Alinea editrice)

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